Lo stato di agitazione dei lavoratori del Polo di Mantenimento Pesante Sud di Nola.

Roma -

Le Organizzazioni Sindacali e la RSU del Polo di Mantenimento Pesante Sud di Nola hanno indetto lo stato di agitazione per la decisione di dirottare attività lavorative di competenza verso altri enti della Difesa che non sono in possesso di un adeguato livello di preparazione.

 

Una decisione questa che potrebbe portare anche all’esternalizzazione di queste lavorazioni, configurando così il definitivo smantellamento di quanto c'è di produttivo e per il definitivo conferimento all’industria privata anche del settore delle manutenzioni e riparazioni, attraverso operazioni il più delle volte antieconomiche.

 

A fare le spese di queste precise volontà sono e saranno tutti quei lavoratori che in conseguenza della riorganizzazione e soppressione di enti e reparti saranno costretti a processi di mobilità con difficile collocazione in aree già fortemente depresse dal punto di vista occupazionale.

 

Esternalizzazioni e dismissioni sono dunque problematiche fortemente connesse fra di loro che oggi investono prioritariamente l’Area Industriale, rispetto alle quali riteniamo necessario un approccio di natura completamente diversa rispetto al passato, un segnale di discontinuità che punti al recupero delle lavorazioni appaltate all’esterno ed al rilancio, attraverso una politica di investimenti mirata, dei settori produttivi e dell’area tecnico-operativa, anche attraverso una riconversione al civile di strutture e stabilimenti.

 

Questa Organizzazione Sindacale, oltre ad esprimere tutta la solidarietà per il percorso intrapreso, è disponibile a mettere in campo tutte le iniziative possibili per il conseguimento di un risultato tangibile atto ad eliminare emarginazione ed esclusione dei lavoratori dal processo produttivo.