PESCE D'APRILE AVARIATO PER I DIPENDENTI DELL' ARSENALE MILITARE DI PAVIA.

La RdB Difesa Nazionale invia richiesta urgente d'incontro al Gabinetto del Ministro.

Pavia -

Questa OO.SS. non può che esprime sconcerto e dissenso per la conclusione delle procedure di reimpiego che risultano lesive delle minime garanzie, attenzioni poste e prerogative di trasparenza.

 

Forse c’è ne per tutti, uniti sotto lo slogan di grandi rassicurazioni, guarda caso, passate tristemente nel dimenticatoio di una assordante indifferenza.

 

Non bastasse, a dare un senso peggiore alla vertenza, non potevano mancare tocchi e ritocchi finali dei principali manovratori.

 

La RdB, che non si sottrae alle proprie responsabilità, intende ancora una volta far emergere, denunciare e rendere pubblico, il proprio sdegno per tutti i compromessi a cui spesso ci si è dovuti adeguare, non ultimo la conduzione del re impiego dei dipendenti e tutto quello che ne è conseguito in tutti questi mesi sino ad oggi.

 

- Partiamo ad esempio dalle parole del Sott. io G. Cossiga che, interrogato in parlamento solo pochi mesi fa dal Sen. Bosone, ribadiva la non utilità economica di rilanciare qualsiasi lavorazione, assicurava però l’ impegno già avviato tra Amministrazione Difesa, Funzione Pubblica, Istituzioni Locali, Conferenza di Servizio Territoriale, più tavoli Tecnici, tutti congiunti ad esperire il massimo sforzo per la risoluzione del re impiego, assicurandone risultati certi almeno per evitare i maggiori disagi e gli scarsi risultati sino ad allora registrati.

                              

ALLA FACCIA DI TUTTI, è ormai prossima e certa la partenza di molti lavoratori lontano da Pavia, mentre tanti altri, troveranno con sponsorizzazioni varie assegnazioni ad personam, tutto nel più riserbo e garantito rispetto della privacy, alimentando il sospetto di complicità anche di certe OO.SS.

a dimostrazione che i tavoli di trattativa non erano che palcoscenici cui rappresentare grandi ed inviolabili principi, mentre i privilegi si trattavano da altre parti.

 

-Comune Provincia e Regione, pur interpellate ed informate sull’ emergenza in questi anni, manco a dirlo, risultano le prime ad essersi defilate da ogni impegno, quelle invece attualmente in carica che sono ben coscienti degli impegni  presi in queste ultime battute, pare siano molto più interessate solo alle percentuali di cassa spettanti per le cessioni delle aree dismesse della difesa, nonché delle somme già stanziate per le celebrazioni dell’ Unità D’ Italia, 22 milioni di euro per progetti proprio su questa area.      

 

ALLA FACCIA DI TUTTI, senza impegnarsi con proprie strutture a riservare qualche utile impiego a pochi soggetti “portatori di handicap”, che alla merce di attenti dirigenti devono trasferirsi addirittura fuori regione, e parliamo di soggetti in qualche modo universalmente tutelati.

 

- In fine resta il nostro Dicastero che, avviato un riordino generale a carattere riduttivo, trascorsi 10 anni sul caso Arsenale di Pavia, decide bene o male di alienare questo stabilimento, lo ha deciso e cerca di attuarlo ora il più presto possibile.

Il momento è propizio, il governo non pone ostacoli, anzi sponsorizza operazioni privatistiche, il territorio immunizzato da decenni di deindustrializzazione, i dipendenti pubblici fannulloni sono solo carne da macello.

Ebbene anche qui qualcosa si cela come l'ennesima ingerenza

     

 

ALLA FACCIA DI TUTTI, il giorno 1° Aprile 2010 i dipendenti che in questi giorni sottoscrivono il proprio atto di trasferimento, (che risulta per certi aspetti quasi un atto volontario) redatto dagli uffici romani di Persociv sulla base degli accordi stipulati nella contrattazione territoriale, hanno obbligo di prendere servizio chi a Milano chi a Piacenza ecc. senza avere, ad oggi neppure una pezza di comunicazione/decretazione/visto ministeriale sullo stato di alienazione o riordino dell’Ente.

 

Non è certamente una spassionata voglia di ironia che ci assale, solo che ci attenderemmo dopo tanta acqua ormai passata sotto i ponti, di chiudere la partita con i più comuni atti previsti e attesi.

 

 

-         Perché trasferirci quando a Roma nessun tavolo tecnico o politico non ha ancora vagliato gli accordi presi territorialmente?

 

-         Perché non esistono due righe anche del Sott. io Incaricato alla Difesa che determini, una presa d’ atto, tempi di attuazione e forse anche la sopravvenuta cessata attività dell’ ente?

 

-         Perché non è richiamato in nessun protocollo, l'unica progettualità discussa accennata verbalizzata, maggiormente richiamata ai tavoli pavesi?

     (uff. scolastico provinciale)

 

Un noto e conosciuto detto cita, pensar male è peccato ma spesso ci si azzecca

col senno di poi ci sembra evidente che qualcosa puzza

 

Ultimo per concludere sembra che, anche il disposto servizio pulman messo a disposizione per raggiungere le nuove sedi di lavoro ( garantito inizialmente ) non sia più così certo, forse qualcuno sta già pensando che se passa tutta questa incongruenza e molte altre non esposte in queste poche righe, certamente passerà anche la bufala del servizio trasporto.

 

Allora cosa intendiamo avanzare?

 

Nulla più di un auspicato interessamento di tutti gli organi di informazione sensibili, disposti o curiosi di capire cosa succede dopo mesi di assoluto silenzio forse strumentale sul caso Arsenale, magari cercando di investire qualche politico o Istituzione Territoriale anch’essi magicamente dileguatisi nel momento più opportuno.

Oppure che qualcuno si prodighi per semplice curiosità, a smentirci su quello abbiamo osato riferire oggi, prima che il tutto rimanga una storia come tante ( di pesci d’ Aprile ) in faccia solo ai lavoratori appunto.

 

Da sottolineare rimane la richiesta delle rappresentanze aziendali che oggi hanno inviato urgentemente a tutti gli organi preposti, una precisa comunicazione di esposte preoccupazioni e criticità evidenti.


Minacciando in caso di mancati riscontri mobilitazioni territoriali.