CISL e UIL confermano l'impegno punitivo nei confronti dei lavoratori e confermano lo stretto legame con il Governo sottoscrivendo una nuova intesa.

Roma -

La resistenza, la riluttanza dei lavoratori e l’impegno della USB ha portato l’asse Brunetta/CISL-UIL a fare un passo indietro sottoscrivendo un’intesa che, pur confermando il comune obiettivo dell’aumento della produttività attraverso lo strumento della misurazione della performance individuale, rimanda la piena applicazione del decreto legislativo 150/2009 alla stipulazione dei nuovi Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro.

Se le nostre proteste apparivano velleitarie, le pronunce della giurisprudenza nelle aule di tribunale ci hanno dato ragione! 

E’ certo che, con il blocco della contrattazione per il triennio 2010-2012 (nessun aumento in busta paga), andare a ridurre anche il salario accessorio con la misurazione della performance individuale sarebbe stato veramente troppo!

 

E allora ecco la “novità”: si sancisce che i nuovi “strumenti premianti” abbiano effetto solo in caso di somme aggiuntive derivanti da efficientamenti dell’organizzazione.

In parole povere, la performance individuale che individua il personale nei contingenti del 25-50-25 si applica retribuendo con risorse rese disponibili da eventuali risorse aggiuntive.

 

Resta tutto l’impianto che per ora sarà applicato in modalità ridotta ma, alla stipulazione dei nuovi Contratti Nazionali di Lavoro, entrerà a pieno regime e si abbatterà inequivocabilmente sulle nostre spalle.

In sintesi, si posticipa il taglio delle teste ma intanto si costruisce la ghigliottina!!

 

NON FACCIAMOCI ILLUDERE DA QUESTI MILLANTATORI.

Dobbiamo continuare a richiedere l’immediata sospensione delle Direttive Ministeriali concernenti i sistemi di misurazione/valutazione della performance dei dipendenti civili e la deroga alla sua applicazione per la particolare specificità del dicastero per le funzioni eterogenee tra aree di competenza e per la presenza di due diverse componenti lavorative (civile e militare), dove il ruolo di valutatore è demandato principalmente al personale militare che, non misurabile con lo stesso sistema di valutazione, non è interessato o vincolato al miglioramento della propria performance individuale ed al raggiungimento degli obiettivi.