FUA 2012: terzo incontro.

Roma -

Terza tornata di incontri a Persociv sulla messa a punto dell'ipotesi di accordo riguardante la distribuzione delle risorse del FUA 2012, l’approfondimento dei dati delle PPL/Turni/Reperibilità 2012 forniti dalla D.G. e le proposte di modifica/integrazione di alcune indennità.  

E’ data per certa la riduzione ad un milione di euro della consistenza del fondo per l'indennità di mobilità per l’anno in corso e lo spostamento dei rimanenti 800.000 euro nel FUS, come anche però la diminuzione di più di un milione di euro dalle somme destinate al FUA poichè "tagliate" dal Ministero dell’Economia e Finanze.  

Su l’eventuale riduzione dal 5% al 3% del limite massimo di utilizzo del Fondo Unico di Sede per il finanziamento del lavoro straordinario previsto dall’art.11 comma c, l’Amministrazione ha voluto conoscere il nostro parere e sul quale abbiamo espresso una parziale approvazione, poiché da anni proponiamo l’eliminazione di tutto art.11 a beneficio di un incremento del fondo stesso.  

In completo disaccordo con quanto riproposto all’art.12 sul processo di misurazione e di valutazione della produttività progettuale assoggettato al giudizio del dirigente che, al fine di collegare la retribuzione d’incentivazione al conseguimento dei risultati, favorisce la diversificazione economica tra dipendenti  

Seppur il nuovo accordo sul lavoro pubblico parla di superamento delle fasce di merito, nello stesso tempo prevede “meccanismi atti ad assicurare la retribuzione accessoria differenziata in relazione ai risultati conseguiti…, in modo da avere parametri significativi per le politiche premiali nei confronti dei lavoratori pubblici”.  

In sostanza la filosofia della premialità, della differenziazione della retribuzione individuale e quindi della divisione tra lavoratori, rafforza la legge Brunetta attraverso meccanismi premiali che “…tengano conto dei diversi livelli di responsabilità ed inquadramento del personale”. Niente fasce ma stesso risultato.  

L'incontro è proseguito sull'esame della proposta dell’indennità campale del genio militare presentata dall’Amministrazione e sulla quale poniamo le nostre riserve nella forma sottoposta poiché chiediamo di considerare tutto il personale civile con funzioni tecniche (quindi non solo del personale del genio campale) che presta la propria opera in condizioni gravose e di disagio lavorativo, fuori della propria sede di servizio, per il periodo di durata della missione ed è tenuto ad usufruire a titolo gratuito di strutture dell'Amministrazione Difesa sia per il vitto che per l'alloggio e del quale nessuno si preoccupa.  

Stesso discorso vale per la proposta di modifica dell’indennità di imbarco/lavorazione che prende in giusta considerazione il personale operante a bordo di natanti e unità navali in banchina o in bacino di carenaggio, ma esclude le professionalità tecniche per le prestazioni lavorative di manutenzione o riparazione in altra Forza Armata che analogamente svolgono la loro opera in contesti diversi dal normale servizio d’impiego, in assoluta e permanente disponibilità.  

Per il momento, l’Amministrazione si è riservata di approfondire le nostre richieste sulle quali abbiamo anticipato di far pervenire relazioni più dettagliate a sostegno della nostra proposta.  

Infine, l’Amministrazione prevede a breve l’assegnazione agli enti delle risorse del FUA 2011.

Le nostre considerazioni del passato purtroppo si ripresentano più amare oggi poiché, se da una parte vediamo il Governo continuare ad aggredire i lavoratori pubblici sottraendo soldi e diritti, dall’altra assistiamo alla condivisione di un progetto che vede, con la cogestione del sindacato, il rilancio di nuove forme penalizzanti per tutto il mondo del lavoro.

Questo modello contrattuale punisce tutti dipendenti sia sul piano normativo che salariale, rastrella risorse finanziarie dalla pubblica amministrazione e abbassa il livello di vita.

Il furto di dignità, funzione sociale, salario fisso ed accessorio, diritti individuali, sociali e di ammalarsi senza perdere salario costituiscono un modello che umilia la professionalità’ dei pubblici dipendenti nonché la loro stessa sopravvivenza.