Spending Review: la proposta di organico del Ministero della Difesa porta a 1824 le dotazioni dell'Area Prima.

Roma -

La richiesta di USB di ampliare la dotazione organica del personale dell’Area Prima, come unica soluzione realizzabile al momento, trova finalmente accoglimento e mette al riparo questa componente dalle ricadute occupazionali. 

La proposta di organico a 1.824 unità, seppur con una presenza effettiva di 2.056, è sufficiente a garantire tutto il personale poiché è previsto il pre-pensionamento di 232 lavoratori con le regole ante-riforma Fornero.  

La forte preoccupazione per il personale di Area Prima espressa nel passato incontro del 31 luglio con il Sottosegretario Magri e la prospettiva di una dura protesta di piazza, hanno dato finalmente qualche frutto.  

L’Area Seconda, con proposta di organico a 23.230 unità ed effettiva presenza di 24.723 lavoratori, seguirà le stesse sorti con un numero di pre-pensionamenti idonei a garantire il restante personale.  

Per l’Area Terza è prevista la dotazione di 2.693 unità, a fronte di 2518 presenze, con possibilità di assunzione di nuovi 175 lavoratori.  

La riduzione delle dotazioni organiche del personale, con riduzione minima del 10% della spesa complessiva relativa al numero dei posti in organico dettata dalla “spending review”, troverà al momento, come destinatario, il solo personale con i requisiti anagrafici e contributivi prossimi all’accesso e alla decorrenza del trattamento pensionistico entro il 31.12.2014.  

In sintesi, questo è il contenuto dell’incontro convocato con urgenza dal Sottosegretario alla Difesa Magri in data 2 ottobre per rendere partecipe il Sindacato della proposta che l’Amministrazione Difesa invierà alla Funzione Pubblica nel rispetto delle disposizioni di riduzione delle dotazioni organiche da emanare, entro il 31 ottobre 2012, con decreto della Presidenza del Consiglio su proposta del Ministro della Pubblica Amministrazione.    

Abbiamo parlato, non a caso, di proposta di dotazione organica dell’Amministrazione Difesa poiché è compito della Funzione Pubblica prendere la decisione di fattibilità o modifica.  

Rimaniamo in attesa del decreto del 31 ottobre. 

Un’ultima considerazione: questa proposta è certamente un sollievo per tutti i lavoratori della Difesa ma la spending review, spacciata come il rimedio a tutti i mali, è un provvedimento comunque funzionale allo smantellamento della Pubblica Amministrazione, fatto di riduzione dei costi, esuberi, tagli alle retribuzioni e ai pochi diritti rimasti, frutto del protocollo del 3 maggio 2012 sottoscritto da tutte le Organizzazioni Sindacali, tranne USB, che ha aperto la strada a questi tagli mirati e proseguirà con la delega della "revisione dello strumento militare" che potrebbe riproporre amaramente la problematica degli esuberi (ne sono previsti 10.000 unità in 10/12 anni), inclusi quelli di Area Prima, se non determiniamo un cambio di disegno.