SANZIONARE PESANTEMENTE I DIRIGENTI IRRESPONSABILI, FERMO RESTANDO LE RESPONSABILITA’ CIVILI E PENALI DI COMPETENZA DELL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA A CUI SONO ASSOGGETTATI

Roma -

Protocollo per la definizione delle misure di prevenzione e la sicurezza dei dipendenti civili del Ministero della Difesa in ordine all’emergenza sanitaria da “Covid 19” e la definizione degli assetti del lavoro agile. 

Roma 08 ottobre 2020.

Si è tenuto in data 07/10/2020 l’incontro in VTC a tavoli separati, avente ad oggetto il Protocollo relativo alle misure di prevenzione “Anticovid19” e la definizione degli assetti del lavoro agile.

La delegazione di parte Pubblica, presenziata dal Direttore Generale per il Personale Civile, unitamente al rappresentante dello Stato Maggiore Difesa e Segredifesa, ha esposto il contenuto del Protocollo.  

Nonostante l’esaustività delle norme ivi contenute ed apprezzamento per il lavoro svolto dall’A.D., USB ha proposto alcune modifiche e clausole di garanzia tra cui l’applicazione di sanzioni pesanti a carico dei Datori di Lavoro, già assoggettati a quelle civili e penali derivanti dall’inosservanza degli obblighi riportati nel D.lgs. 81/2008 e s.m.i.

In alcuni casi, è appena il caso di sottolineare come alcuni Datori di lavoro, oltre ad essere poco preparati su una materia prevalente qual è quella della Tutela della Salute Pubblica, hanno mostrato grosse lacune, risultando inadempienti e irrispettosi delle norme riguardanti l’applicazione del precedente Protocollo “Anticovid” sottoscritto il 22 giugno scorso.

Casi clamorosi come l’Arsenale di Taranto, in cui il Medico competente presta servizio in Sicilia e le visite mediche sono effettuate per via telematica su richiesta degli interessati senza aver eseguito quelle obbligatorie previste dalle norme contenute nel D.Lgs.81/2008 o,  il non aver messo in condizioni di operare i vari Comitati di verifica locali al fine di controllare la corretta applicazione delle norme sottoscritte nel precedente protocollo, la dicono tutta su un livello  di consapevolezza che deve assolutamente accrescere in parte da parte dei soggetti interessati,  mediante informazione e formazione minuziosa a tutti i Lavoratori, con particolare riferimento ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza secondo gli obblighi previsti dall’art. 50 del precitato Decreto.  

Si riporta una sintesi di quanto proposto dalla delegazione USB Difesa:

  • Periodicità delle sanificazioni “volumetriche” da concordare con i Comitati di verifica, riferiti all’intero spazio del locale di lavoro e non alle sole porte, maniglie, armadi, ecc..;
  • Copia attestazioni di avvenuta sanificazione volumetriche degli ambienti di lavoro, rilasciate dalle ditta esecutrici; obbligo della sanificazione giornaliera per Enti Ospedalieri, mense, circoli o locali in cui il Personale è esposto a maggior rischio di contagio in considerazione degli Enti del contatto con il Pubblico; in detti Enti al Personale dovrà essere fornito come DPI una mascherina di tipo FFP2 dotate di respiratori esterni;  
  • Attuazione dei dettami riportati nell'articolo 83 comma 1 della Legge 77/2020 (Decreto rilancio), con particolare riferimento al fattore di comorbilità, nel quale sia il Medico competente a visitare tutti i dipendenti e non su richiesta degli interessati, prescrivendo anche la possibilità di impiego in altra mansione ai fini precauzionali;
  • Fornitura delle copie relative ai contratti riguardanti l’approvvigionamento della mascherine chirurgiche, DPI idonei e certificati e contratti relativi alla sanificazione e disinfezione dei locali di lavoro, mense e circoli;
  • Infine, in merito all’art. 15 del Protocollo “Anticovid 19 e definizione degli assetti del lavoro agile”, è auspicabile stabilire con effetto immediato la composizione dei soggetti facenti parte del Tavolo permanente,  la periodicità di incontri in VTC nei quali si presti attenzione all’evolversi della situazione epidemiologica negli Enti di FF.AA. e si  intervenga sugli Enti nei quali le Rappresentanza del Personale evidenzieranno criticità in merito alla corretta applicazione del Protocollo, sanzionando pesantemente i Datori di lavoro inosservanti delle norme ivi contenute; 
  • Infine, USB ha chiesto di sostituire il termine “s’impegna” che non ha alcun valore se non riferito ad un preciso arco temporale, con “si obbliga”.

Vi terremo aggiornati, valutando se sottoscrivere o meno il Protocollo, in accluso al presente comunicato, secondo il principio della democrazia partecipata.

COORDINAMENTO NAZIONALE DIFESA