SCIOPERO GENERALE - 17 OTTOBRE 2008 - ALZIAMO LA TESTA, SE NON ORA QUANDO?

Roma -

Il governo Berlusconi, in totale assenza di opposizione ed in sostanziale continuità con quanto prodotto da Prodi, ha deciso di sostenere senza riserve le pretese di Confindustria e del liberismo e sta pesantemente attaccando i diritti e i salari dei lavoratori e delle famiglie.

Il carovita non cresceva come oggi da anni! I prezzi dei principali generi alimentari di largo consumo sono aumentati anche del 30%, i continui aumenti del petrolio hanno fatto aumentare a dismisura il prezzo delle bollette e della benzina, mettendo in ginocchio le famiglie dei lavoratori i cui salari e stipendi perdono ogni giorno di più la propria capacità di acquisto.

Invece di mettere mano a questa vera e propria emergenza governo e confindustria – con il sostanziale assenso di Cgil, Cisl, Uil, Ugl – hanno avviato una stagione di ulteriore attacco al salario, al contratto nazionale, ai diritti e alle speranze dei precari, ai pubblici dipendenti con lo scopo di smantellare definitivamente scuola, sanità, previdenza pubblica, ai diritti dei migranti e dei senza casa, di repressione del conflitto sindacale, di privatizzazioni e svendite di importanti aziende strategiche per il Paese.  

E’ IN ATTO UN EVIDENTE TENTATIVO DI CANCELLARE LE CONQUISTE OTTENUTE DAL MOVIMENTO DEI LAVORATORI NEGLI SCORSI DECENNI, GRAZIE A LOTTE STRAORDINARIE ED ENORMI SACRIFICI, E DI AFFERMARE LA SUPREMAZIA DEGLI INTERESSI DEI PADRONI RISPETTO A QUELLI DEL MONDO DEL LAVORO

NON POSSIAMO PERMETTERLO!

Nella Assemblea Nazionale del 17 maggio scorso a Milano promossa da tutto il sindacalismo di base, cui hanno partecipato circa 2000 delegati, RSU, lavoratrici e lavoratori, è stata varata una PIATTAFORMA DI LOTTA che va sostenuta e imposta ai padroni e al governo e che sinteticamente propone:

■ forti aumenti generalizzati per salari e pensioni, introduzione di un meccanismo automatico di adeguamento salariale legato agli aumenti dei prezzi e difesa della pensione pubblica - rilancio del ruolo del contratto nazionale come strumento di redistribuzione del reddito - difesa e potenziamento dei servizi pubblici, dei beni comuni, del diritto a prestazioni sanitarie, del diritto alla casa e all’istruzione;

■ abolizione delle leggi Treu e 30 - continuità del reddito e lotta alla precarietà lavorativa e sociale, con forme di reddito legate al diritto alla casa, allo studio, alla formazione e alla mobilità;

■ sicurezza nei luoghi di lavoro e sanzioni penali per chi provoca infortuni gravi o mortali;

■ eguaglianza di diritti per tutti indipendentemente dalla razza e dalla religione;

■ restituire ai lavoratori il diritto di decidere: no alla pretesa padronale di scegliere le organizzazioni con cui trattare – pari diritti per tutte le organizzazioni dei lavoratori – difesa del diritto di sciopero.

 

CUB Confederazione Unitaria di Base