Energia: Italia-Francia, nucleare fondamentale.

Roma -

Nel vertice a Villa Madama il premier italiano e il presidente francese hanno firmato l'accordo sul nucleare che vedrà i due Paesi sempre più vicini nella produzione di energia dall'atomo. L'intesa è accompagnata dal "memorandum of understanding" tra i due gruppi elettrici Enel ed Edf. Tra i temi in discussione anche Tav, banche e imprese

"Eravamo protagonisti del nucleare negli anni '70, poi per il fanatismo ideologico di una parte politica abbiamo interrotto la costruzione di due centrali che erano vicine ad essere completate per poi poterne usufruire''. Ha affermato il presidente del Consiglio, attribuendo alla sinistra la responsabilità dell'abbandono del nucleare da parte dell'Italia. "Ora la Francia con grande generosità apre a noi - ha aggiunto - e ricordiamo che loro hanno la possibilità di produrre l'80% del loro fabbisogno con il nucleare, una energia pulita in un sistema di sicurezza che consente ai francesi di pagare l'energia che consumano la metà di quanto pagano gli italiani".

"La Francia è disposta a fornire una collaborazione forte e illimitata all'Italia sul nucleare nei confronti del quale nessuno deve porre veti." Lo ha detto il presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy nel corso della conferenza stampa congiunta con il capo del governo italiano Silvio Berlusconi al termine del bilaterale di oggi a Roma.

"Se l'Italia deve chiedere il ritorno al nucleare la Francia è pronta a dare una collaborazione forte, ci sarà una collaborazione illimitata. Vogliamo sviluppare una collaborazione precisa", ha detto Sarkozy. "Il nucleare ci permetterà di collaborare attivamente con l'Italia, è qualcosa di storico per i due Paesi, quindi per il 2020 bisognerà sviluppare in maniera massiccia centrali nucleari e nessuna persona deve assolutamente porre veti a una decisione che è molto importante, è fondamentale per Italia e la Francia", ha aggiunto Sarkozy.

24/02/2009 14.00

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Giulio Tremonti dovra' dire la sua sulla nascitura Agenzia per la Sicurezza Nucleare.

Il decreto con il quale verranno stabiliti i criteri per l'organizzazione, il funzionamento, la regolamentazione e la vigilanza dell'organismo in funzione dei compiti istituzionali definiti dalla legge, dovranno essere adottati "di concerto con il ministero dell'Economia e delle finanze".
L'articolo del governo lima le prerogative di Scajola e Prestigiacomo sul funzionamento interno dell'Agenzia, richiedendo anche per queste ultime un "concerto" con il ministero dell'Ecomomia.

 

E non e' l'unica novita' che spunta dalle proposte dell'esecutivo sul piano energia.

 

Tra queste c'e' anche un allungamento al 31 dicembre del 2009 del periodo entro il quale il governo dovra' indicare quali sono gli impianti "in deroga" che avranno diritto agli incentivi Cip6 (il precedente termine era stato fissato a dicembre di quest'anno).

Comunque sia, stabilisce l'emendamento, il Cip6 sara' riconosciuto a prescindere per i termovalorizzatori necessari a scongiurare le emergenze rifiuti.

 

E infine, il Ministero della Difesa, Carabinieri inclusi, si dà alla produzione di energia elettrica.

Nuove centrali potranno infatti essere costruite direttamente dall'Amministrazione o date in concessione e locazione e realizzate in siti militari, infrastrutture e beni del demanio militare.

 

L'iniziativa, guarda il caso, farà capo a Difesa Servizi Spa, la cui nascita è prevista previa capitalizzazione iniziale di un milione di euro.

La finalità di questo provvedimento è quella di permettere l'installazione di impianti energetici destinati al miglioramento del quadro di approvvigionamento strategico dell'energia, della sicurezza e dell'affidabilità del sistema, nonché della flessibilità e della diversificazione dell'offerta, nel quadro degli obiettivi comunitari in materia di energia e ambiente.

 Il Ministero della Difesa, di concerto con gli altri dicasteri e sentite le regioni interessate, potrà stipulare accordi con aziende, pubbliche o private, che dovranno presentare progetti e studi di impatto ambientale mediante concessione, cessione o permuta delle aree interessate (art.14 bis maxiemendamento).

 

Quali ricadute sul personale?