Inquinati da Marcegaglia e de Benedetti.

Bari -

Donne e uomini di Modugno e dei Comuni limitrofi, siamo da anni impegnati in una logorante battaglia per la difesa del nostro territorio, per il riconoscimento della salute e dei beni comuni come diritti umani universali da sottrarre al mercato, al profitto e da restituire alla gestione collettiva delle comunità locali.

Persone che hanno tenuto fede al loro dovere di genitori e cittadini, di salvaguardare il territorio in cui Sorgenia (De Benedetti) ha costruito una centrale a turbogas ed “Ecoenergia” (Marcegaglia) scalpita per impiantare un inceneritore ma il cui cantiere è stato sottoposto a sequestro dalla magistratura anche grazie ad una denuncia da Noi presentata e relativa agli iter autorizzativi.

Conosciamo quanto sacrificio, impegno, comporti opporsi a questo modello di mercato basato sul profitto di pochi, sempre più cinicamente aggressivo verso gli uomini e l’ambiente che devasta con consapevole incoscienza. Gente pacifica, percossa in forza di una Legge applicata con ragione arbitraria che ha fronteggiato camionette pronte a portarla via come criminale solo perché contraria allo scellerato progetto di installare una centrale Turbogas in territorio di Modugno, a poche centinaia di metri da scuole e dall’ospedale San Paolo.

L’anno scorso, con un duraturo ininterrotto Presidio, abbiamo verificato la “notevole bellezza” di tutta la zona circostante in cui erano iniziati i lavori, la sua ricchezza archeologica dove allo scempio ambientale si aggiunge la colpa scellerata di cancellare la storia. Abbiamo sostato in Piazza Sedile per circa un anno trasformando il Nostro gazebo in un simbolo, un vero centro d’irradiazione di democrazia, aperto e solidale con tutte le cause per la tutela dei beni comuni, sentito intensamente e condiviso dalla popolazione, da centinaia di cittadini che lo hanno animato e sorretto.

Lì abbiamo ottenuto la condivisione di 15 mila Cittadine e Cittadini che hanno sottoscritto una petizione di contrarietà agli impianti nazionali. Ma tanto impegno civico dava fastidio a qualcuno. E perché se il consiglio comunale, il sindaco ed i politici si sono sempre dichiarati contrari?

Inascoltati tanti fieri oppositori andrebbero ringraziati per la generosità con cui difendono il territorio e la salute dell’intera popolazione, ed invece vengono “cacciati”, allontanati perché fastidiose spine, in grado di rallentare la marcia dei gruppi di potere politico-economico intenzionati a procedere speditamente per la realizzazione di un impianto energetico dalla concezione industriale obsoleta, capace solo di soddisfare sciagurate politiche incentivanti un consumo energetico nazionale, legato ancora alle fonti fossili di provenienza extra-europea e sovradimensionato rispetto alla capacità di carico del nostro territorio.

L’autorizzazione concessa a “Sorgenia” dal Ministero dello Sviluppo Economico è, ad oggi, in attesa dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (cosa che quindi non consentirebbe l’avvio di alcuna messa in esercizio) nonché della dichiarazione di compatibilità territoriale, mai rilasciata dal sindaco di Modugno (come da costui sempre dichiarato) e soprattutto, essendo basata sulla risultanze di dati da cui si evince chiaramente l’elevato tasso d’inquinamento che grava su Modugno.

La “Turbogas”, inoltre, insiste su un territorio che soffre il grave impoverimento ed inquinamento delle falde acquifere la cui aria, come evidenziato dal monitoraggio della rete “Sorgenia” avviato dall’ARPA della Regione Puglia dimostra, con i vari superamenti dei limiti di PM10 ed OZONO, che l’aria che respiriamo è già gravemente compromessa.

Forti di queste ragioni i cittadini di Modugno e dei comuni limitrofi, stanno portando avanti la loro battaglia per chiedere alle istituzioni locali, alla Regione Puglia ed al Governo nazionale, che venga annullata l’autorizzazione a costruire.

Riteniamo indispensabile che i governi nazionali, regionali e locali si facciano promotori di politiche concrete di riduzione dei consumi energetici e di razionalizzazione delle infrastrutture/strutture esistenti, incentivando nuovi modelli di sviluppo basati sul risparmio e sulle fonti energetiche realmente rinnovabili, anziché dissipare milioni di euro pubblici in Cip 6, Certificati Verdi e bolletta elettrica a beneficio di vecchi impianti inquinanti, inceneritori e petroliferi.

Consideriamo vergognoso privatizzare e liberalizzare i servizi pubblici locali, ormai diventati S.p.A. aventi come fine il profitto privato e, certamente, non più l’interesse della collettività. Vogliamo che la Regione Puglia ed il Governo aprano immediatamente un tavolo per analizzare accuratamente ed in maniera approfondita la questione energetica considerato che la Centrale della Sorgenia non è stata inclusa nel Piano Regionale Energetico Regionale, in quanto, come noto, la Puglia produce più del 80 per cento  del suo fabbisogno.

Circa il “Termovalorizzatore”, mai menzionato nel piano dei rifiuti, non si vuole avviare una seria e concreta procedura per la raccolta differenziata. Facciamo quindi appello ai singoli cittadini, a tutte le forze sociali, alle associazioni e ai movimenti, alle Reti nazionali e locali che si battono per la ripubblicizzazione del servizio idrico, alle forze sindacali, al mondo del lavoro, dei disoccupati e dei precari, al mondo della scuola, dell’Università ed ai movimenti, alle comunità territoriali e Nazionali per difendere i diritti umani fondamentali: salute, vita, lavoro.

In questi giorni abbiamo appreso la notizia dell’autorizzazione ad una discarica della società Lombardi Ecologia (350 tonnellate di rifiuti al giorno) per 30 anni.

Crediamo che dietro tutto questo si celi un vero sterminio di massa.

 

di Tino Ferrulli