Interrogazione Parlamentare sull'immissione di personale militare nei ruoli civili.

Roma -

Nell’interrogazione presentata da alcuni esponenti politici di governo in Commissione Difesa, troviamo una significativa condivisione dei contenuti e delle analisi che questa organizzazione sindacale da anni rappresenta sulla problematica della civilizzazione del personale civile della Difesa.

Si avanza la preoccupazione del trasferimento di personale militare (circa 42.000 unità) all’interno dei ruoli della componente civile, con l’effetto di veder raddoppiato l’organico in modo artificioso e con l’attribuzione di funzioni proprie del personale civile.

In generale, si evidenzia come il recupero di incarichi di natura amministrativa, di ricerca, di sperimentazione e di supporto si pone in merito all’impiego del personale civile ed al ruolo che per esso è stato disegnato e di quanto in concreto avviene.

Nella risposta del sottosegretario alla difesa Marco Verbaschi, si evidenzia la necessità di salvaguardare il personale militare “in esubero” poiché indicata nelle norme legislative vigenti, trascurando la complessità di applicazione e le problematiche connesse al transito nei ruoli civili e dimenticando di dare risposte concrete sul processo di civilizzazione.

Si continua a parlare di civilizzazione complessivamente nell’A.D ma continuiamo ad assistere a comportamenti particolarmente contraddittori poiché alle dichiarazioni d’intenti non seguono mai impegni concreti e, ogni qualvolta che si cerca di operare fattivamente per realizzarla, si manifestano sempre insormontabili problemi.

Questo ci induce a pensare che il cambiamento, l’innovazione, le esigenze di modernizzazione sono concetti profusi ovunque ma che, in concreto, producono l’insediamento della componente militare o la cancellazione di posti di lavoro/professionalità a danno del personale civile, in controtendenza alla dichiarata esigenza di una più accentuata valorizzazione del personale civile, che deve colmare il vuoto creatosi con la necessità d’impiego del personale militare nelle attività di natura operativa, valorizzazione quanto mai necessaria poiché indipendentemente dalla natura dell’organizzazione di appartenenza e che più di ogni altro concorre a determinarne l’efficienza e la funzionalità.

Ci associamo all’insoddisfazione del relatore dei parlamentari che rappresenta nell’interrogazione e, ringraziandoli per l’attenzione e la sensibilità dimostrata, riproponiamo la necessità di rilanciare la vertenza difesa con forza, attraverso una mobilitazione che riesca a “convincere” ma soprattutto a “spostare” l’interesse anche sulle problematiche del personale civile.