La Funzione Pubblica propone un nuovo memorandum per il Pubblico Impiego.

Roma -

Il 14 marzo u.s. si è tenuto un incontro fra le Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative, fra le quali USB, il Ministro della Funzione Pubblica, il presidente della Conferenza delle Regioni ed i rappresentanti dei comuni e delle province.

La novita' rispetto ai due incontri precedenti e' stata proprio la presenza di tutte le parti datoriali della Pubblica Amministrazione che hanno comunemente proposto di strutturare un confronto che si dia come obiettivo finale niente meno che un nuovo protocollo sul lavoro pubblico.

Un nuovo memorandum, molto più articolato e centrato su temi strategici quali: relazioni sindacali, rapporti amministrazione centrale ed autonomie locali, modello contrattuale, ruolo ccnl e contrattazione integrativa, riorganizzazione della pubblica amministrazione a partire dalle singole unità, mobilita' e formazione, precariato e forme di reclutamento, dirigenza, pari opportunita' ed infine previdenza complementare.

Tutto questo in un contesto immutato rispetto all'attuale, sia per cio' che attiene al quadro normativo sia per le risorse economiche.

Gia' per la prossima settimana si prevede l'apertura di una serie di tavoli tecnici ed a meta' aprile un nuovo incontro politico.

Ovviamente noi abbiamo insistito sul fatto che la cornice normativa all'interno della quale si deve svolgere il confronto deve mutare radicalmente, a partire dall'abrogazione del d.lgs. 150, dal congelamento della norma che prevede il taglio del 10% delle risorse per gli organici entro il 31 marzo, dalla stabilizzazione dei precari e dalle risorse per l'avvio della contrattazione nazionale.

Il ministro più che una paccata di miliardi pensa ad una pacca sulle spalle e basta.

Nonostante il tutto possa sembrare un po' troppo "impegnativo" e molto fumoso, l'impressione e' che siamo di fronte al tentativo da parte del governo Monti di modificare pesantementi gli assetti ed il lavoro della pubblica amministrazione e non certamente in meglio.

Un tentativo portato avanti con il coinvolgimento dei sindacati concertativi e dei governi territoriali, anche se quest'ultimi sono stati molto critici (molto più di alcuni sindacati) rispetto alle politiche governative che hanno tagliato risorse e spazi di manovra alle autonomie locali.

Cio' con cui dovremo misurarci concretamente lo vedremo nelle prossime settimane.

Fin da ora pero' dovremo attrezzarci per svogere al meglio quella funzione politica di difesa del bene comune che ci compete, anche ritagliandoci uno spazio nel "confronto" con le controparti.