Mobilità del personale: incontro a Persociv del 2 agosto.

Roma -

Questa mattina si è aperto a Persociv il tavolo tecnico per la definizione di un accordo per la mobilità del personale.

 

La necessità e la volontà di attivare il confronto con il Sindacato per la definizione dei criteri e delle modalità per favorire la mobilità del personale all’interno della Difesa e verso altre Amministrazioni non cade certo, in questo momento, in modo casuale o per un eccesso di buona volontà.

 

Sono più di 10 anni che il Contratto Integrativo Difesa prevede questo istituto che, guarda caso, l'Amministrazione si è ben guardata di regolamentare con il Sindacato in tutti questi anni, mentre ora si rende disponibile a “favorire” la movimentazione del personale.

 

Questo ci procura forte preoccupazione più che soddisfazione, poiché sia la spending review che la riforma del ministro Di Paola prevede eccedenze di personale che inesorabilmente saranno soggette a mobilità.

 

Occasione che l'Amministrazione non può perdere poichè, con l'abbaglio della mobilità interna al ministero, si definiscono regole "certe" per quella esterna.

 

Comunque, il nostro interlocutore si è mostrato assai tenace e disinteressato alle nostre proposte poichè il progetto illustratoci (che già conoscevamo da tempo!) manca dei soli dettagli ma nel suo complesso strategico è un pacchetto chiuso che non ammette modifiche sostanziali.

 

Nei fatti, è l'ennesima messa in scena dell'Amministrazione che, spinta dalla necessità del Ministro di regolamentare al più presto questa materia, imbandisce frettolosamente una "tavolata" con il Sindacato e, nei fatti, rimanda la discussione a settembre.  

 

Non c'è molto da dire sui contenuti: è la storia di sempre con la solita retorica.

 

A fronte di una premessa intrisa di concetti di trasparenza ed equità, nei fatti Persociv lascia piena discrezionalità agli Stati Maggiori di decidere o meno la mobilità di un lavoratore anche in presenza di piena leggittimità e diritto.

 

Usb Difesa non ci stà a questa messa in scena e lo ha detto forte ai presenti che pensavano di passare una mattinata tranquilla.

 

La nostra proposta per la definizione di un accordo per la mobilità del personale si basa "veramente" sulla trasparenza e l'equità di trattamento dei dipendenti ma, abbiamo già compreso, l'interesse sia l'Amministrazione che del Sindacato concertativo non è certo quello di tutelare i lavoratori e renderli uguali nei diritti.