La Corte Costituzionale dichiara incostituzionale la trattenuta del 2,50% a carico dei dipendenti pubblici.

Roma -

La sentenza 223/2012 della Corte Costituzionale ha bocciato diverse parti della manovra Tremonti del maggio 2010 perchè violano il principio di eguaglianza tra pubblico e privato, compresa la trattenuta del 2,50% per i dipendenti pubblici disciplinata dall'articolo 12 comma 10 (legge 122/2010).

 

Dal 1° gennaio 2011 il personale della pubblica amministrazione avrebbe dovuto ritrovarsi in busta paga l’importo della ritenuta previdenziale del 2,50% sull’80% dello stipendio (pari al 2% complessivo) che alimentava la vecchia indennità di buonuscita.

 

Invece la legge aveva disposto la conferma della trattenuta, ora dichiarata illegittima.

 

Per far fronte a questa ingiustizia che avevamo già segnalato nell'aprile 2011, nel febbraio di quest'anno USB Difesa ha promosso, in forma cautelativa, una diffida per l'annullamento del prelievo e per il recupero delle somme "sottratte".

 

Avevamo visto giusto!

 

Le Amministrazioni dovranno quindi restituire ai lavoratori le somme illegittimamente trattenute.

 

Ciò riporterebbe nelle tasche del dipendente pubblico questi due anni mediamente tra i 1.000 e i 1.200 euro e annullare con effetto immediato la ritenuta del 2% per un importo mensile compreso tra i 40 e 50 euro.

 

Consigliamo a tutti i lavoratori del pubblico impiego (anche quelli in pensione) assunti prima del 1° gennaio 2011, a prescindere se abbiano aderito o meno ad uno dei 43 ricorsi-pilota esperiti contro tale misura, di inviare un'istanza in carta semplice (come in allegato) al proprio ente amministratore (datore di lavoro o ex datore di lavoro) chiedendo, in riferimento alla sentenza della Corte Costituzionale n° 223/2012, l'immediata cessazione della trattenuta denominata "Opera di previdenza" e/o il rimborso delle somme illegittimamente trattenute.

 

Naturalmente l'invio dell'istanza va fatto mediante raccomandata con ricevuta di ritorno o, per il personale in servizio, consegnandola "brevi manu" all'ufficio amministrativo del proprio ente curando che tale documento sia correttamente assunto a protocollo, conservandone una copia.