Stato Maggiore Esercito: le organizzazioni sindacali abbandonano il tavolo.

Roma -

La riconfigurazione del Comando Logistico dell’Esercito, la riorganizzazione dei Poli di Mantenimento, i provvedimenti dell’Area Territoriale e della Sanità Militare dovevano essere gli argomenti di approfondimento all’ordine del giorno del tavolo tecnico istituito presso SME.

 

Nonostante una presentazione molto precisa e dettagliata, ci siamo resi subito conto che le richieste delle OO.SS. avanzate circa un anno fa, tra le quali l’acquisizione dei progetti dei Poli posti in riorganizzazione e l’approvazione delle piante organiche di quelli ormai definiti e fermi a SMD, erano state completamente ignorate.

 

In aggiunta e di particolare gravità, abbiamo tutti costatato che i provvedimenti riguardanti l’Area Territoriale e la Sanità Militare non hanno coinvolto le realtà locali con i dovuti passaggi previsti da accordi nazionali.

 

In sostanza e come il solito, il vertice militare va avanti come un ariete senza dar conto a nessuno, tanto meno all’organo politico che con le OO.SS. ha siglato tanto di protocolli d’intesa che dovrebbero essere considerati un vademecum comportamentale per la gestione di queste materie.

 

Da qui, l’abbandono del tavolo tecnico e la conseguente comunicazione e protesta dell’accaduto di questa Organizzazione al Gabinetto del Ministro.  

 

Vorremmo aggiungere la nostra preoccupazione su la richiesta avanzata dalla Triplice di far rimanere presso l’attuale sede di servizio o in ambito regionale quei dipendenti riqualificati del Polo di Terni soggetti al trasferimento presso altra regione.

 

Se ciò fosse ipotizzabile e con le dovute attenzioni, chiediamo che vengano riesaminate da parte degli Stati Maggiori e di Persociv le reali esigenze e carenze regionali che si verrebbero a determinare dal trasferimento ad altra regione dei dipendenti che attualmente risultano essenziali per le lavorazioni e, solo per questi, rendere estensiva la richiesta di “agevolazione” dei Confederali a tutti questi lavoratori.