Agenzia Industrie Difesa propone una riduzione degli organici e l'esubero di personale. Il contributo dello "scilipotista" Caffarata.

Roma -

Il giorno 30 novembre si è svolta la consultazione delle OO.SS. nazionali riguardante le dotazioni organiche degli Enti in gestione dell’Agenzia Industrie Difesa.

 

A premessa, la Direzione ha esposto un piano di intervento finalizzato al consolidamento delle attività per un periodo quantificabile di dodici anni (?) che prevede, come prima scadenza a fine 2011, la compressione dei costi di esercizio.

 

La presentazione delle dotazioni organiche degli stabilimenti ben si inserisce in questo contesto poichè la riduzione di personale prevista dall’AID si inquadra nella valutazione dei dipendenti in quanto costo e non come risorsa.

 

I dipendenti sono gli unici responsabili e i primi su cui far ricadere le colpe per il mancato raggiungimento degli obiettivi di produzione.

 

Conosciamo bene questo ritornello e i discorsi fatti dall’Amministrazione stanno a zero!

 

Le nostre preoccupazioni, manifestate con la lettera indirizzata all’AID in considerazione della pubblicazione delle norme contenute nell’art.16 della legge 12.11.2011 n.183 recante “disposizioni in tema di mobilità e collocamento in disponibilità dei dipendenti pubblici" per le Amministrazioni che hanno situazioni di soprannumero o eccedenza di personale, ben si giustificano visto l’intendimento di fissare i numeri delle dotazione organiche degli enti che evidenzia una eccedenza di personale.  

 

La sola preoccupazione dell’AID è quella di coinvolgere il Sindacato per addolcire una pillola molto amara a coloro che si vedranno esclusi dai processi lavorativi per l'utilizzo di strumenti legislativi idonei e studiati per questo, ma anche avvalendosi dell’esperienza e delle conoscenze di qualche trasfiguro personaggio.

 

Non è un caso che al nostro cospetto sedeva il nuovo “responsabile” delle risorse umane e relazioni sindacali Giuliano Caffarata, ben noto ex nazionale CISL settore Difesa, che tutti ricorderanno come uno degli artefici e dei responsabili del traghettamento degli enti e del personale dall'area tecnico-industriale della Difesa all’Agenzia Industrie Difesa che oggi trova finalmente la sua giusta collocazione.

 

La criticità dell’Arsenale di Messina è quella che maggiormente ci preoccupa e su cui abbiamo manifestato le nostre rimostranze per il taglio di personale.

 

Ebbene, queste dotazioni organiche le rigettiamo al mittente perché penalizzano solo il personale, causa l’incapacità cronica di questa dirigenza di programmare e gestire attività prive di avventatezza e pressapochismo, e ci opporremo a qualsiasi tentativo di mettere in esubero i lavoratori.