Contrattazione FUA 2009 - incontro del 26 maggio. Nota RdB Difesa all'Accordo.

Roma -

Nota all'accordo FUA 2009.

 

Visto il sostanzioso taglio operato dalla legge 133/08 e la ristrettezza delle risorse prese in considerazione, la RdB-P.I. Difesa non sottoscrive l'accordo sul F.U.A. 2009 poiché le richieste avanzate di ricondurre al reale fabbisogno le indennità e le Posizioni Organizzative - ricorrendo all’applicazione rigida delle normative contrattuali – non sono state recepite in sede di contrattazione.

 

Poiché la politica sindacale di questa O.S., basata su una sana gestione delle risorse ricondotte al reale fabbisogno dei lavoratori, trova sfavorevoli tutte le altre OO.SS. e l'Amministrazione stessa, prendiamo atto del rifiuto alla modifica di un accordo sempre più discriminante e dell'accomodamento a priori dei suoi interlocutori privilegiati con i quali si assume le responsabilità della distribuzione di un salario accessorio che continua ad accrescere le disparità di trattamento economico e le aree di privilegio all'interno dell'Amministrazione Difesa.

 

A questo, paradossalmente, si aggiunga il procedere ad una specifica assegnazione di una quota di maggiorazione per l’indennità di reperibilità per servizi diversi alla guardiania nonché il finanziamento dell’indennità di mobilità e l’integrazione al Fondo dell’Agenzia Industrie Difesa per l’anno 2009 con lo stanziamento derivante dai risparmi, dagli incrementi contrattuali ed eventuali leggi speciali che andranno a costituire la parte variabile del F.U.A.

 

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L’incontro svoltosi in data odierna a Persociv riguardante il F.U.A. 2009, ha scontatamente evidenziato lo stato di accomodamento e sottomissione delle parti sociali in riferimento al raggiungimento di un accordo che quest’anno sembrava dovesse stravolgere tutti i piani dell’Amministrazione.

 

In pratica, sono poche le novità e molte di queste sicuramente negative, a cominciare dall’introduzione di un impianto selettivo e meritocratico per la distribuzione del salario accessorio che si basa su un sistema di misurazione della produttività.

 

La tanta sbandierata revisione dei criteri di attribuzione delle Posizioni Organizzative, che non trovava l’accordo tra le parti e sembrava far ritardare l’iter per l’assegnazione delle risorse economiche per quest’anno, si è dimostrata un bluff, lasciando invariata la situazione ma demandando di “ridefinire la disciplina in sede di stesura di un apposito Contratto Integrativo di Amministrazione da concludere entro il prossimo mese di novembre con efficacia 1.01.2010”.

 

L’indennità di mobilità e l’integrazione al Fondo dell’Agenzia Industrie Difesa per l’anno 2009 saranno finanziate con lo stanziamento derivante dai risparmi, dagli incrementi contrattuali ed eventuali leggi speciali che andranno a costituire la parte variabile del F.U.A.

 

La RdB Difesa considera inqualificabile il comportamento dalle parti sociali e, coerentemente con i contenuti espressi nei documenti e negli interventi in sede di riunione, denuncia il perpetrarsi di una politica sindacale che fa uso di modalità mistificatorie al fine di anestetizzare i lavoratori con continue rassicurazioni sugli imminenti risultati cui avrebbero portato le loro “responsabili” firme su accordi e contratti che nulla sancivano se non promesse e di non rappresentare né tutelare i bisogni dei lavoratori.

 

Non rinunceremo mai alla denuncia di questo comportamento capace di portarci indietro di mezzo secolo, alle pagelline dei dirigenti che decideranno della nostra sede di lavoro, del nostro salario, della nostra carriera, in pratica della nostra vita lavorativa.

Come non ignoriamo il clima compiacente che oggi esiste fra Governo e sindacati firmatari di accordi nefasti come la modifica dell’assetto contrattuale.

 

Così come non possiamo sopportare l’opera di demolizione del lavoro pubblico che sta passando in Parlamento senza una reale opposizione, nemmeno dei tanti esponenti dell’opposizione fino a ieri sindacalisti di quella CGIL che nonostante i ripetuti proclami, firma il contratto dei Trasporti in cui trova piena applicazione il nuovo sistema contrattuale.

 

Diamo un messaggio chiaro: non siamo improduttivi, reclamiamo una distribuzione giusta e solidale delle risorse disponibili per vivere dignitosamente.

 

L’emergenza salariale è evidente ma nessuno sembra accorgersene: solo i lavoratori.