DISCRIMINAZIONE E MALCOSTUME GOVERNANO PERSOCIV.
Mentre a molti lavoratori è proibita la partecipazione ai percorsi di riqualificazione poiché non esiste la disponibilità in organico del profilo rivestito nella regione in cui si presta servizio; mentre altri hanno rinunciato al corso di riqualificazione o alla nomina per non doversi trasferire fuori regione; mentre per i vincitori dei percorsi formativi che avevano fatto domanda per enti fuori della regione dove prestavano servizio si è concretizzato il trasferimento,
50 COLLEGHI dello Stabilimento Militare Terni sono stati i beneficiari di vergognose operazioni clientelari, supportate da indecenti e strumentali giustificazioni, che gli hanno permesso di rimanere in servizio nel proprio posto di lavoro, pur in assenza di posti messi a concorso.
Siamo di fronte ad una sfrontata violazione delle stesse regole imposte dall’Amministrazione nei bandi di riqualificazione e di quanto ribadito, in maniera molto decisa, con la circolare prot.nr.0037071 del 01/06/2007 conseguente alla richiesta formale da parte di alcuni direttori, che in carenza di organico, chiedevano la disponibilità di Persociv ad esaminare l’opportunità per alcuni vincitori dei percorsi di rimanere in servizio presso l’ente d’appartenenza.
Il Direttore Generale di Persociv e il suo entourage, in perfetta coerenza con il malcostume, i trattamenti discriminatori, il clientelismo che hanno caratterizzato la gestione del personale civile degli ultimi dieci anni, in perenne contraddizione tra le dichiarazioni d’intenti e le pratiche quotidiane, incuranti delle problematiche del personale che amministrano, sordi alle legittime e fondate rimostranze da noi espresse nei riguardi di comportamenti discriminatori, sommersi dai ricorsi legali che li hanno visti spesso perdenti di fronte alle sentenze dei giudici, arroganti come al solito e forti della loro impunità, hanno deciso che ciò che vale per tutti non vale per 50 lavoratori dello Stabilimento Militare di Terni “unti dal signore”, che vincitori di concorso per regioni diverse dall’Umbria, rimarranno nell’attuale sede di servizio.
Dottor Lucidi & Company, a chi dovete questo favore? Qual è la merce di scambio?
Quanto sopra probabilmente deriva da una totale assenza di cultura della legalità e della giustizia.
Con questi atti si aggira il diritto e s’incrementa la sfiducia nella Pubblica Amministrazione, nei dirigenti della stessa ed in particolare si discrimina fra lavoratori della stessa Amministrazione.
ADESSO BASTA!!
Vogliamo immediatamente:
· atti formali “riparatori” dell’ingiustizia perpetrata;
· le dimissioni del Direttore Generale di Persociv responsabile di quanto accaduto;
· l’avvio di una vera e propria opera di risanamento di Persociv, crocevia di gran parte delle operazioni clientelari che nel corso degli anni si sono realizzate in questa Amministrazione.