I FANNULLONI DEL MINISTRO BRUNETTA.

Roma -

Cambia il Governo ma la musica è sempre la stessa e partono puntuali gli attacchi ai dipendenti pubblici definiti, con un’espressione ormai divenuta linguaggio comune, “fannulloni”.

 

Questa espressione ha caratterizzato anche il primo intervento del neo Ministro della Funzione Pubblica on.Brunetta, secondo cui il fannullone è il normale prodotto del Dna del Pubblico Impiego, trovando come al solito ampio consenso bipartisan e il sostegno di mezzi d’informazione acritici ed asserviti.

 

Tali affermazioni dimostrano ancora una volta la rozzezza, l’ignoranza ed il pressappochismo che caratterizzano la nostra classe politica, che non entra mai nel merito dei reali problemi della P.A. e scarica le responsabilità del malfunzionamento della stessa sui lavoratori, che nella stragrande maggioranza fanno bene il proprio lavoro nonostante siano mal pagati (le nostre retribuzioni sono le più basse dell’Europa che conta) e continuamente diffamati.

 

Sono i continui tagli alle risorse per lo stato sociale, il taglio dei servizi alla cittadinanza sul territorio, la riduzione degli organici e la totale assenza di una politica ed un progetto teso a ri-valorizzare il lavoro pubblico a minare la P.A. e a limitare la possibilità per tutti i cittadini di fruire dello stato sociale e dei servizi.

 

Forse il ministro Brunetta dovrebbe cercare i tanto citati fannulloni in primo luogo nel cortile di casa propria, tra deputati e senatori, e verificare il lavoro della dirigenza, che fatte salve le dovute eccezioni, spesso conservatrice e impreparata rappresenta il vero ostacolo all’efficientamento e miglioramento dell’attività amministrativa.

 

Ne abbiamo in entrambi i casi evidenti esempi nella nostra Amministrazione, dove i vertici politici che negli anni hanno guidato il Ministero hanno sempre subordinato le loro linee di indirizzo politico alle imposizioni degli Stati Maggiori a discapito delle annose problematiche del personale civile lungi dall’essere risolte.

 

Quanto sta avvenendo nell’Area Industriale della Difesa è poi emblematico del vuoto di programmazione e progettualità che ha caratterizzato le politiche industriali, dell’incapacità dei dirigenti preposti alla direzione degli enti e della evidente volontà di smantellamento del settore industriale.

Altro esempio strepitoso è rappresentato dal mai concretizzato processo di civilizzazione in termini quantitativi e qualitativi, che avrebbe potuto garantire notevoli risparmi di spesa ed un notevole miglioramento dell’efficienza amministrativa, che con la complicità della dirigenza è continuamente ostacolato con motivazioni pretestuose e non applicando i contratti, per garantire al personale militare l’occupazione dei posti di funzione di competenza del personale civile, in barba ai maggiori costi che la collettività deve sostenere.

 

In realtà dietro le esternazioni sui presunti fannulloni e l’eco mediatico che ne consegue, c’è la volontà di ridurre il numero dei dipendenti pubblici e privatizzare la Pubblica Amministrazione ed i servizi al cittadino, rendendo la stessa sempre più funzionale agli interessi delle imprese.

 

INVITIAMO TUTTI I LAVORATORI A PARTECIPARE A TUTTE LE INZIATIVE E MOBILITAZIONI A PARTIRE DAI POSTI DI LAVORO CHE LA RdB-CUB CONVOCHERA’ PER SMASCHERARE CHI SONO I VERI FANNULLONI NEL NOSTRO PAESE E NELLE NOSTRE AMMINISTRAZIONI.

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