I PRODI COMPARI DI PERSOCIV.

Roma -

Cari colleghi,

non siamo di fronte ad una commedia farsesca, ma alla cruda realtà.

L’operazione realizzata dal Direttore Generale di Persociv, che ha disposto il trattenimento nella stessa sede dei vincitori di corso-concorso per regioni diverse dall’Umbria al Polo di Mantenimento Armi Leggere di Terni, è considerata “regolare” da un’Organizzazione Sindacale (la CISL) tanto da rivendicarne la tutela.

Alle strumentali affermazioni fatte in un documento dal Coordinatore Generale sig.Caffarata in data 17.01.2008 vogliamo evidenziare quanto segue:

  • si parla di “macroscopiche ed intenzionali deformazioni dei fatti…” E’ vero o no che i lavoratori di Terni hanno avuto un trattamento diverso rispetto a tutti quelli che si sono dovuti trasferire in altre regioni, pur in servizio in Enti dell’Area Industriale anch’essi in fase di ristrutturazione, in attesa dell’approvazione dei decreti che prevedono un incremento o mantenimento degli attuali volumi organici a fronte di un aumento di attività lavorative?
  • “sindacato tutto…” Forse il sig. Caffarata si riferisce a tutto quello concertativo (CGIL CISL UIL) e ai vari sostenitori esterni, ma non può certo permettersi di parlare di noi e per noi, poiché:
    1. la RdB non ha sottoscritto questi accordi farseschi relativi ai processi di riqualificazione;
    2. ha sempre denunciato le discriminazioni e le palesi ingiustizie che i criteri fissati da tali processi hanno determinato;
    3. le nostre richieste di ripristino dei diritti negati e le soluzioni per Terni non coincidevano e non coincidono con quelle intese dalla CISL&Co;
    4. l’abbandono delle RdB del tavolo di riunione a SME non è stato certo determinato dal problema del trasferimento dei lavoratori di Terni, di cui ha appreso solo in quel momento, ma bensì dall’ormai insostenibile immobilismo degli Stati Maggiori in relazione all’approvazione degli organici dei Poli e alle risposte negate su precise richieste che questa O.S. da tempo ha posto agli alti vertici militari;
    5. nella riunione del 18 dicembre a Gabinetto Difesa, sono CGIL CISL UIL che hanno continuato ad avanzare al consigliere politico Avv. Recchia la richiesta di una sanatoria per i lavoratori di Terni, mentre la RdB sosteneva il rispettoso adempimento delle norme e avanzava la proposta di un esame “a posteriori” delle problematiche che questa scellerata riqualificazione avesse provocato. 
  • il continuo ripetere ed evidenziare “TUTTO, TUTTE, TUTTI” non indica forse la difficoltà a sostenere in solitario l’arbitrio commesso dal dott.Carlo Lucidi e tendere a diluire le responsabilità in un insieme indistinto di rappresentanze sindacali?

Se si ritiene una vittoria aver penalizzato un imprecisato numero di lavoratori rispetto ai “fortunati 51” di Terni, crediamo raggiunto il minimo storico di responsabilità nei confronti di lavoratori mal pagati, mal trattati e mal difesi del Ministero della Difesa.

Pertanto questa vittoria la lasciamo volentieri “TUTTA” alla CISL ed a “TUTTI” coloro che la vogliono rivendicare.

Crediamo sia opportuno ricordare che la RdB, pur essendo un sindacato “modestissimo”, è talmente poco accomodante, connivente e compiacente con “questo modo di far sindacato” e con l’Amministrazione che tutti i metodi utilizzati, spesso con la complicità di poco autorevoli rappresentanti della stessa, con il fine di escluderci dai tavoli di contrattazione sono risultati inutili.

Avete miseramente fallito grazie alla nostra reale capacità di mobilitazione e ai consensi, tutt’altro che modesti, dei lavoratori a quest’Organizzazione, senza ricorrere ad espedienti che contraddistinguono altre ben più “prestigiose” sigle sindacali.

Vale la pena ricordare che, pur alla presenza di norme che consideriamo assolutamente illiberali sulla rappresentanza sindacale, quest’Organizzazione continua a crescere nelle consultazioni e nelle adesioni mentre altri, invece, dovrebbero riflettere - dall’alto dell’immensa credibilità - sulle condizioni economiche, sociali e culturali in cui, la maggior parte dei contratti, accordi e memorandum vari allegramente sottoscritti, ha trascinato i lavoratori pubblici e privati.        

Tutto ciò senza alcuna vena polemica nei confronti di nessuno ma per “rinfrescare” le idee a tutti su quanto accaduto oggi, ieri o un anno fa ed evidenziare i corresponsabili delle condizioni d’arretratezza culturale, economica e di diritto in cui oggi vivono i lavoratori.

 Roma, 22 gennaio 2008