Il Capo di Stato Maggiore della Difesa chiede la collaborazione consapevole del Sindacato.

Roma -

Il succedersi degli incontri con i vertici delle Forze Armate sono un avvenimento nuovo di cui non abbiamo alcun ricordo negli appuntamenti degli ultimi anni.

 

Un’evento insolito ma certamente positivo e incoraggiante che trasmette un senso di “normalizzazione” dei rapporti, purtroppo giunto solo ora e alla vigilia della messa in opera dei decreti ministeriali riguardanti la “revisione dello strumento militare”.

 

Sarà una coincidenza o pura fatalità ma il senso di diffidenza ci accompagna in queste sedute e aumenta pian piano al susseguirsi degli interventi.

 

Ebbene, nel pomeriggio di ieri abbiamo ascoltato il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, che “si è soffermato sull’attuale situazione di contingenza che necessita di un forte spirito di coesione nazionale (…). In tale ambito è quindi essenziale il confronto costruttivo con le organizzazioni sindacali del personale civile che costituisce un elemento fondamentale della Difesa”.

 

Così cita il comunicato dell’ufficio stampa dello Stato Maggiore Difesa al quale aggiungiamo, per dovere di cronaca e per sommi capi, alcuni passaggi importanti del capo di SMD e del nostro intervento.

 

L’asserzione che più ci ha lasciato interdetti è la necessità di una “collaborazione consapevole” del Sindacato per contribuire, con senso di responsabilità, al raggiungimento degli obiettivi e accompagnare i processi di mobilità del personale civile (“che potrebbe opporre resistenze”) contenuti nella riforma dello strumento militare.

 

La garanzia del confronto sui decreti ministeriali riguardanti la “revisione dello strumento militare” in continuità con il passato, quindi non nella fase di sviluppo ma solo in quella di consenso ed applicazione, e l'interessamento per lo sblocco delle assunzioni sono stati gli altri punti toccati nell'intervento. 

 

USB Difesa è intervenuta ribadendo la necessità di una riorganizzazione della Difesa ma non certo con il "metodo Di Paola" (legge 244/2012) che prevede una serie di misure di contenimento della spesa dall'alto costo occupazionale.

 

Abbiamo espresso la nostra idea di riforma che deve escludere i tagli lineari del personale e gestire efficacemente:

  • l'internalizzazione delle lavorazioni date al privato,
  • la riduzione degli sprechi,
  • un maggior controllo degli appalti e delle permute dei servizi,
  • la definizione dei compiti e obiettivi del personale civile.

 

In ultimo, ma di primaria importanza, abbiamo chiarito come l'USB rifiuti il ruolo di "accompagnatore" della riforma e di "arginatore" delle resistenze del personale poichè la funzione, quella vera nonchè sancita istituzionalmente, è la difesa dei diritti del mondo del lavoro.