Il Ministro della Difesa convoca le Organizzazioni Sindacali per illustrare il disegno di legge per la revisione dello strumento militare. Mobilitazione dei lavoratori il giorno 3 maggio ore 15:30 in via XX Settembre a Roma.

Roma -

Il contenuto del Disegno di legge delega, varato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 6 aprile, persegue due obiettivi principali: l'attuazione di strumenti operativi qualitativamente e tecnologicamente progrediti e la necessita' di contenere i costi, a causa dell'attuale congiuntura economica e finanziaria.

 

Il conferimento della delega al Governo sarà esercitato entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore dello stesso strumento normativo.

 

Non si parla di riduzione dei costi ma di un bilanciamento della spesa militare: in pratica, meno soldi per gli stipendi e più risorse per gli armamenti senza richiedere al Governo risorse aggiuntive.

 

Le economie ricavate con il taglio di posti di lavoro andranno solamente a coprire le maggiori spese previste per l’investimento in sistemi d'arma e per le missioni all’estero.

 

L’art.3 del documento fatto pervenire dal Gabinetto Difesa alle OO.SS. prevede la riduzione del personale militare a 150.000 mila unità con diverse modalità attuative e l'abbattimento di 10.000 posti in organico per il personale civile fino al raggiungimento di 20.000 unità entro il 2024.

 

Per questa tipologia di personale si prevede la mobilità interna ed esterna (secondo contingenti e misure percentuali stabiliti), la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale (part-time) e il ricorso a forme di lavoro a distanza.

 

Il meccanismo di mobilità obbligatoria per due anni per il personale in eccedenza già esiste ma ancora non è stato mai attuato.

 

Le dichiarazioni del Ministro della Pubblica Amministrazione, Filippo Patroni Griffi, sono state chiare e non lasciano possibilità di fraintendimento: definizione in tempi brevi per ogni singola Amministrazione del quadro delle eccedenze del personale in servizio.

 

L’art. 16 della Legge 183/2011 prescrive 24 mesi di tempo per la collocabilità del personale e poi licenziamento.

 

Applicare la possibilità di licenziamento nella Pubblica Amministrazione vuol dire mettere sotto ricatto tutti i dipendenti pubblici poichè non esiste un solo luogo di lavoro pubblico che, a causa delle politiche centrali e territoriali, non sia dichiarato in difficoltà economica.

 

USB Difesa, vista l’urgenza e la gravità della situazione, ha deciso di anticipare la

mobilitazione dei lavoratori al giorno 3 maggio ore 15:30 in via XX Settembre a Roma.

 

Questo appuntamento coinciderà con la mobilitazione dei dipendenti del Pubblico Impiego in occasione dell’incontro del Ministro per la Pubblica Amministrazione con le Organizzazioni Sindacali rappresentative ad un tavolo di confronto a Palazzo Vidoni con l’obbiettivo di stilare un nuovo protocollo sul lavoro pubblico su temi quali il nuovo modello contrattuale, il reclutamento, la mobilità, l’occupazione e la previdenza complementare.