Il Sottosegretario alla Difesa COSSIGA risponde all'interrogazione, a firma dei senatori Caforio e Belisario, riguardante gli Arsenali della Marina ubicati in Puglia.

Roma -

Le risposte dell'on.Cossiga descrivono le realtà lavorative degli Arsenali Militari pugliesi prive di preoccupazione, mentre a torto i lavoratori se ne stanno  facendo carico.

La RdB Difesa non la pensa così.

La totale mancanza d'informazioni più volte richieste da questa organizzazione sul futuro degli Arsenali Militari (studio CRAMM) e sul progetto della Difesa Servizi Spa più in generale mette in luce una realtà differente e alquanto allarmante, proprio al contrario con quanto affermato dal rappresentante di Governo.    

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Il sottosegretario COSSIGA risponde all'interrogazione n. 3-01223, a firma dei senatori Caforio e Belisario e vertente sugli arsenali della Marina ubicati in Puglia, rilevando preliminarmente che, sulle questioni oggetto dell’atto di sindacato ispettivo, il Governo aveva già fornito degli elementi di dettaglio lo scorso 16 febbraio nel rispondere all'interrogazione n. 3-01142. In particolare, era stato chiaramente ribadito il valore strategico degli arsenali e l’importanza che essi rivestono per il mantenimento ed il funzionamento della flotta.

 

Con riferimento, quindi, agli eventuali elementi di criticità tuttora percepibili, ribadisce l'attuale impossibilità di ottenere in tempi brevi un documento ufficiale dello studio effettuato dal Comitato per la riconversione degli arsenali della Marina militare (CRAMM), in quanto gli aspetti -di natura strettamente tecnica- ad esso inerenti appaiono tali da necessitare di ulteriori e doverosi approfondimenti. Al termine del processo, le risultanze del comitato saranno comunque presentate all’Autorità politica di vertice per le necessarie valutazioni e le conseguenti decisioni, finalizzate ad indirizzare l’azione amministrativa verso una soluzione organica e definitiva. Da quanto precede, inoltre, deriva con tutta evidenza che l'oggetto delle previste ed opportune comunicazioni non consisterà nelle risultanze dello studio del Comitato, istituito per riferire all’Autorità politica, bensì nelle determinazioni e negli indirizzi adottati da quest’ultima.

 

Relativamente alla richiesta di più dettagliate informazioni sul piano di razionalizzazione e ristrutturazione dell’arsenale di Brindisi, il rappresentante del Governo osserva che la situazione di tale infrastruttura è da inquadrare nell’ambito del progetto di riorganizzazione tuttora in fase di approfondimento, mentre con riferimento alle iniziative di adeguamento poste in essere dalla Difesa precisa che l'Esecutivo, al di là di puntuali e doverosi interventi tecnici mirati a salvaguardare gli aspetti anti-infortunistici dei luoghi di lavoro, ha inteso avviare anche una serie di approfondimenti che potranno consentire, a breve, l’elaborazione di una bozza di un piano industriale, cui afferisce anche l’attività di studio e collaborazione con Invitalia.

 

Anche la disponibilità finanziaria dichiarata dall’Autorità portuale di Brindisi -prosegue l'oratore- costituisce oggetto di analisi e studio, di cui al protocollo d’intesa tra il ministero della Difesa, il ministero dello Sviluppo economico ed Invitalia, finalizzato alla promozione del recupero degli arsenali della Marina militare anche attraverso la realizzazione di uno o più poli produttivi volti alla valorizzazione delle aree interessate. Per quanto attiene, invece, alle questioni relative al personale dipendente non appare -a suo avviso- necessaria alcuna ulteriore specificazione rispetto a quanto già comunicato nella seduta dello scorso 16 febbraio, trattandosi, come già evidenziato allora, di dipendenti pubblici per i quali non si pone alcun problema occupazionale.

 

Con riferimento, da ultimo, alla risoluzione approvata dalla Commissione il 24 giugno 2009 a conclusione dell’esame dell’affare assegnato sulla ristrutturazione organizzativa, tecnico-logistica e infrastrutturale degli arsenali,  precisa che il Governo ha assunto l'impegno di valutare l’opportunità di avviare processi di prepensionamento per i lavoratori prossimi al raggiungimento della prescritta età che abbiano almeno trenta anni di servizio e non siano in possesso di competenze tecniche specifiche attuali.  Tuttavia, tenuto conto che gli studi in materia sono ancora in via di definizione, esso (che comporta, altresì, iniziative di carattere normativo), potrà concretizzarsi solo successivamente alla definizione degli studi di riorganizzazione in atto e non preliminarmente agli stessi.

 

 

 

Replica il senatore CAFORIO (IdV), sottolineando la difficile situazione in cui versano le maestranze operanti negli arsenali della Marina militare della Puglia e la delicata situazione economica dell'area di Brindisi, che potrebbe ulteriormente aggravarsi a seguito del programmato trasferimento di importanti enti e reparti operativi. L'oratore lamenta, altresì, la mancata utilizzazione dei fondi previsti per far fronte alle criticità evidenziate nel suo atto di sindacato ispettivo.

 

Conclude dichiarandosi insoddisfatto delle delucidazioni ricevute.