INCONTRO A GABINETTO DIFESA: VOGLIA DI MOBILITA'.
Il 19 giugno, presso il Gabinetto Difesa, il Sottosegretario Magri ha incontrato le Organizzazioni Sindacali Nazionali per riferire sul “Disegno di legge delega per la revisione dello strumento militare”.
In particolar modo, ha comunicato la necessità e la volontà di attivare tavoli tecnici di confronto con il Sindacato per ridefinire i criteri e le modalità per favorire la mobilità del personale verso altre Amministrazioni e all’interno della Difesa, sottolineando l’importanza del risultato che questo determinerebbe anche per le parti sociali.
La USB Difesa ha evidenziato che la richiesta di collaborazione per la stesura di regole per favorire la mobilità del personale verso altre Amministrazioni non cade certo in modo casuale in questo momento o per un eccesso di magnanimità, destando forte preoccupazione più che soddisfazione, poiché la riforma del ministro Di Paola, oltre all’eccedenza di 10.000 dipendenti civili della Difesa, prevede il transito del personale militare in esubero nei ruoli civili.
Disponibili ad aggiornare e fissare criteri e modalità per l’attuazione della mobilità interna, comunque già presenti nel Contratto Integrativo Difesa che l’Amministrazione si è ben guardata di mettere in pratica in questi anni, ma non certo a “favorire” il disegno di riforma con la fuoriuscita di personale.
Altro argomento toccato dal relatore è stato quello della formazione: poche parole e non certo soddisfacenti programmi.
La necessità di un’adeguata formazione e dell’aggiornamento professionale per tutti i lavoratori è materia già presente nei Contratti Nazionali di questi ultimi anni e cavallo di battaglia di USB, che trova però nella riduzione di risorse economiche il suo fallimento.
Pertanto, o il Ministro decide di stanziare denaro per la formazione oppure si continua a parlarne a vanvera.
La problematica del personale di Area Prima è stato l’altro argomento d’informazione che l’Amministrazione porterebbe a soluzione con una norma inserita nei Decreti Legislativi attuativi della legge delega.
A nostro avviso, l’intervento politico potrebbe dare la svolta decisiva a questa problematica, più della norma inserita nei Decreti Legislativi, poiché l’ostacolo maggiore è rappresentato dal Ministero dell’Economia e Finanze che nega il passaggio all’area superiore.
Quest’incontro è certamente servito a confermare le intenzioni dell’Amministrazione che da tempo USB ha evidenziato e che trova in CISL UIL CGIL, con l’ennesima farsa rappresentata in sede di riunione, un valido alleato poiché la separazione di un tavolo contrattuale porta la controparte ad avere più forza, mentre distrugge il potere contrattuale dei lavoratori.