Incontro con il Sottosegretario di Stato On. Matteo PEREGO
USB chiede di far rispettare le norme in materia di benessere organizzato e individuale sia sotto l'aspetto della tutela della salute che economico.
Gent.mo Sottosegretario,
Nel riconoscerle il meritato impegno istituzionale e politico profuso in questi anni, non possiamo esimerci dal sottolineare una realtà allarmante e intollerabile: la componente civile del Ministero della Difesa sta vivendo una progressiva e inaccettabile marginalizzazione. Questa condizione critica si manifesta in modo palese sia nelle strategie di sviluppo del comparto sia, ancor più gravemente, nella gestione quotidiana delle risorse umane e finanziarie.
In vista dell'incontro odierno, 12 giugno, è imperativo e non più procrastinabile portare alla Sua immediata e risoluta attenzione alcune questioni che attendono da troppo tempo risposte concrete e strutturali.
1. Organici e tagli tabellari: una crisi insostenibile
La persistenza dei tagli agli organici, a fronte di un numero effettivo di personale civile ben al di sotto delle 16.000 unità, rappresenta un dato allarmante. Il limite tabellare di 20.000 unità è ormai solo una cifra teorica, quasi un paradosso, poiché un numero significativo di posizioni previste per il personale civile è oggi coperto da personale militare. Questo compromette gravemente e quotidianamente la funzionalità di numerosi Enti, tanto nell'area tecnico-operativa (T.O.) quanto in quella tecnico-amministrativa (T.A.).
È urgente e inderogabile l'implementazione di un piano straordinario di assunzioni che superi ogni vincolo di turnover. Proponiamo concorsi mirati su base regionale, capaci di rispondere in modo puntuale ai fabbisogni territoriali e di rendere le posizioni realmente attrattive per i candidati. In questo contesto, è altrettanto cruciale la stabilizzazione del personale dei Reparti Genio dell'A.M. Questi lavoratori, impiegati da anni in una condizione di precarietà inaccettabile, sono dotati di elevate capacità professionali essenziali per l'efficienza delle Basi Militari, a costi nettamente inferiori rispetto all'affidamento a ditte esterne. La loro stabilizzazione non è solo una questione di giustizia sociale, ma di efficienza operativa.
2. Fondi FRD e FESI: trasparenza e pari dignità, ora
La gestione e quantificazione del Fondo Risorse Decentrate (FRD) e del Salario Accessorio presenta due criticità maggiori e inaccettabili:
- Assegnazione delle risorse FESI: La corretta assegnazione delle risorse derivanti dagli articoli 614 e 1805 bis del Codice dell’Ordinamento Militare deve rispecchiare fedelmente, senza equivoci e senza ritardi, il lavoro svolto, superando disparità e iniquità distributive che non possono più essere tollerate.
- Equiparazione con i FRD: È assolutamente imprescindibile equiparare il personale civile della Difesa agli altri Ministeri per quanto riguarda i FRD e le indennità mai riconosciute. Questa è una condizione irrinunciabile per garantire la pari dignità del lavoro svolto e per eliminare una discriminazione incomprensibile.
Chiediamo un impegno diretto e immediato del vertice politico per quantificare le risorse aggiuntive necessarie, attivare con urgenza le procedure idonee per la loro acquisizione ed esercitare le opportune e decise azioni su Governo e MEF.Riteniamo che una parte di tali risorse possa e debba derivare da interventi mirati e rapidi sul Codice dell'Ordinamento Militare (D.lgs. 66/2010).
3. Questioni specifiche e tutela inequivocabile dei lavoratori
Desideriamo sottoporre alla Sua attenzione altre problematiche cruciali che richiedono un'azione immediata:
- Agenzie Industrie Difesa (AID): È fondamentale affrontare con risolutezza l'impatto sui lavoratori degli stabilimenti militari, garantendo la piena osservanza delle norme contrattuali e superando le criticità emerse in merito a molti adempimenti. È cruciale inoltre valutare con attenzione il possibile impatto del subentro di Leonardo e, soprattutto, garantire il riconoscimento delle indennità per lavorazioni insalubri e a rischio, elevato in siti come i Polverifici (es. Baiano di Spoleto).
4. Mobilità del personale civile: una riforma improcrastinabile
L'attuale sistema di mobilità, pur basato su norme condivise, si rivela nella prassi rigido, opaco e drammaticamente inefficace, penalizzando in egual misura sia gli Enti che i lavoratori. Il nostro obiettivo è rendere la mobilità volontaria più equa, trasparente e funzionale, intervenendo in modo decisivo sulla prassi applicativa nel rispetto del quadro normativo vigente.
Proposte operative per una mobilità equa e trasparente:
- Interpello nazionale ordinario: Richiediamo la pubblicazione semestrale dei posti disponibili a livello nazionale, basata su fabbisogni certificati e reali. Deve essere prevista la possibilità di presentare istanza anche per profili compatibili o appartenenti alla stessa famiglia professionale, con criteri di valutazione trasparenti: anzianità, distanza chilometrica, carichi familiari e situazioni sanitarie documentate. È fondamentale un coordinamento stringente tra PERSOCIV e organi programmatori, con un parere non vincolante degli SS.MM. basato esclusivamente sulle reali esigenze dell’Ente e non su tabelle ordinative organiche spesso inadeguate o obsolete.
- Valutazione situazioni di disagio documentato (extra tutele speciali): Proponiamo una procedura interna attivabile su istanza del dipendente, corredata da parere del medico competente (D.lgs. 81/2008), chiara evidenza di condizioni logistiche/personali gravose e disponibilità dell'Ente ricevente. L'istruttoria deve essere centralizzata, tracciabile e motivata, nel rispetto dell'art. 97 Cost. Inoltre, occorre considerare con la massima attenzione le prescrizioni e i criteri derivanti dallo stress correlato (D.lgs. 81/2008 art. 28), prestando particolare attenzione alle distanze tra residenza e luogo di lavoro, che oggi espongono numerosi lavoratori a rischi elevatissimi (fino a 400 Km al giorno).
- Assegnazione temporanea per esigenze convergenti (ente–dipendente): Chiediamo la possibilità di assegnazione per 12 mesi, rinnovabili, con coerenza tra profilo e funzioni, assenso esplicito degli enti coinvolti e nulla osta degli Stati Maggiori. Una soluzione pienamente compatibile con l’art. 29-bis del D.lgs. 165/2001 e già positivamente sperimentata nella prassi (distacchi, missioni).
Conclusione
Le presenti proposte non sono solo semplici richieste, ma un atto di responsabilità volto a rafforzare la gestione strategica del personale civile. Il nostro obiettivo è tutelare i loro diritti inalienabili e valorizzare le loro competenze, senza in alcun modo compromettere l'efficienza operativa degli enti o gli equilibri delle tabelle organiche.
Si tratta di interventi pienamente praticabili, in linea con i principi costituzionali di buon andamento e imparzialità. Sono inoltre coerenti con una visione moderna, efficace e realmente inclusiva dell'Amministrazione della Difesa.
Certi della Sua massima attenzione e sempre disponibili al confronto costruttivo, porgiamo distinti saluti.
COORDINAMENTO NAZIONALE DIFESA