Le risorse messe a disposizione dal Governo.
Nonostante i titoli dei giornali e gli altisonanti annunci alla radio e televisione, è opportuno precisare che non è stato firmato alcun contratto ma bensì sono stati sottoscritti alcuni accordi “politici” che determineranno le linee guida per l’ARAN, agenzia per la rappresentanza negoziale del Governo, per l’avvio delle contrattazioni vere e proprie.
La trattativa si avvierà soltanto quando saranno impartite le direttive all'Aran e i tempi potrebbero essere anche molto lunghi.
Per quanto riguarda le risorse messe a disposizione dal Governo, queste permettono un incremento medio mensile di 101 euro a partire dal 1 gennaio 2007.
Per l’anno 2006 è prevista la copertura economica dall'indennità di vacanza contrattuale.
Dopo essere stati gli unici a metter in campo ben tre scioperi (20 ottobre, 17 novembre e 30 marzo) e altre iniziative di protesta, abbiamo il diritto di rivendicare questo aumento in quanto condizione di miglioramento sia nell’importo complessivo che nelle decorrenze della condizione di partenza, ma non possiamo certo essere soddisfatti per cifre che servono a recuperare solo in parte il potere d’acquisto dei nostri stipendi.
Queste mobilitazioni hanno condizionato la trattativa, non tanto sul piano spicciolo delle quantità economiche ma su quello politico più in generale, costringendo il Governo a rivedere non solo le proprie rigidità economiche ma ripristinando la legalità nelle relazioni sindacali.
E’ evidente che il compito della RdB ai tavoli negoziali di comparto sarà quello di rilanciare con forza la battaglia per la distribuzione della ricchezza e del reddito per poter ottenere salari capaci di recuperare il divario con il costo della vita e dovrà battersi a fondo per ottenere comunque che gli incrementi salariali ottenuti vadano tutti sul salario fisso e nulla su quello variabile.
La strategica messa in atto è quella di porre in relazione gli aumenti contrattuali con il “memorandum sulla pubblica amministrazione”, i cui contenuti potrebbero avere come primo effetto il dirottamento di buona parte degli stanziamenti economici lontano dalla busta paga, verso un salario accessorio di produttività, che sembra essere nelle intenzioni di chi lo ha firmato lo strumento principe per far lavorare i “fannulloni” statali.
E’ bene ricordare che la RdB/CUB non ha sottoscritto il memorandum sul Pubblico Impiego perché non condivide né la filosofia né gli obbiettivi poiché l’intesa prevede lo smantellamento della Pubblica Amministrazione attraverso una riorganizzazione degli uffici che produrrà mobilità anche territoriale.