LEGGE DELEGA, IL MINISTRO MAURO HA FRETTA

CONCENTRATI IN TRE GIORNI I TAVOLI TECNICI

 

Il Ministro Mauro preme sull’acceleratore dell’applicazione della Legge Delega per la revisione dello strumento militare e già nel prossimo Consiglio dei Ministri potrebbe presentare i Decreti attuativi, dopo aver concesso al confronto sindacale tre giorni di tavoli tecnici risultati pesantemente condizionati dall’obbiettivo di risparmio delle spese per il personale.

Lo spostamento di risorse dal personale agli armamenti è diventato come un mantra per il Ministro Mauro, che continua a difendere il programma di acquisto degli F35, sostenendo che l’Italia sulla spesa militare non è al passo con gli altri stati europei.

Chi rischia maggiormente dall’attuazione della Legge Delega è il personale civile, con diecimila esuberi già dichiarati, oltre a quelli derivanti dalla spending review. Il tema della mobilità, quindi, è entrato prepotentemente nel dibattito che si è svolto ai tavoli tecnici nei giorni 23-25 luglio.

 

E’ stata chiesta all’Amministrazione l’estensione delle regole di pensionamento precedenti alla Riforma Fornero a tutto il periodo di validità della Legge Delega (fino al 2023).

E’ la condizione necessaria per cercare di evitare processi di mobilità forzata e licenziamenti tra il personale civile, che rischia di pagare pesantemente gli effetti di una norma di legge che punta alla crescita di spesa per armamenti senza un programma di riqualificazione ed investimento sul personale civile.

Questa mattina si terrà un incontro con il Sottosegretario di Stato per la difesa, Sen. Roberta Pinotti. In quell’incontro riassumeremo le nostre valutazioni e proposte, aspettandoci soprattutto attenzione sui tempi di analisi e discussione delle questioni che investono il personale civile.

 

Se il confronto si riterrà esaurito con i tre giorni di tavoli tecnici e non saranno fornite adeguate risposte ai problemi esposti nel corso della discussione, dichiareremo da subito lo stato di agitazione del personale e a settembre promuoveremo forti iniziative di protesta.

Roma, 29 luglio 2013

USB Pubblico Impiego Ministero della Difesa