L'impegno del Ministro Di Paola e il valore del Sindacato.

Roma -

Il Ministro Di Paola è sicuramente molto impegnato nell’attuare i tagli della spending review e cercare di realizzare il suo progetto di revisione dello strumento militare, unico modo per recuperare importanti risorse da destinare al mercato degli armamenti, che non si pone alcun scrupolo nell’imporre il riordino della Sanità Militare e il trasferimento della Direzione Generale per il Personale Civile (ipotesi di accorpamento con la Direzione Generale del Personale Militare alla Cecchignola) senza un minimo di confronto con le Organizzazioni Sindacali.

 

Possiamo immaginare quante preoccupazioni affliggano il suo animo a fronte dei 3.000 esuberi di personale civile (18.000 per i militari) derivanti dalla spending review e dei 10.000 lavoratori (30.000 per i militari) per la realizzazione del suo nuovo “efficiente” giocattolo di guerra!

 

E quante notti insonni passate nel cercare una soluzione per il personale di Area Prima!

 

Se ancora qualcuno ha dei dubbi su queste scelte scellerate, crediamo che questi esempi chiariscano definitivamente e senza ombra di dubbi il compito di questi geniali tecnici di Governo.

 

Qualcuno afferma che il Sindacato è debole perché diviso.

 

Questo è un dato di fatto, da anni.

 

Ma la separazione del tavolo sindacale è anche il frutto di logiche ed interessi che spesso hanno poco a che fare con la difesa del mondo del lavoro se non invece da opportunistici ragionamenti di parte.

 

Un’esame di coscienza è doveroso per tutti coloro che da anni hanno usato i lavoratori per un proprio tornaconto, che fruttano l’urgenza come strumento di propaganda, che permettono di infierire sui lavoratori e cittadini condividendo con la controparte accordi e riforme.

 

Ebbene, partendo dal nostro piccolo e dalla nostra realtà di lavoro, siamo sicuri che il modo di pensare ed agire non esprima gli stessi comportamenti?

 

E’ necessario un cambiamento con scelte responsabili.

 

La necessità lo impone.

 

L’Unione Sindacale di Base, storicamente una componente sindacale anti-concertativa, estranea agli interessi corporativi, attiva nei posti di lavoro e nelle piazze per la difesa “reale” dei diritti e del lavoro, è da sempre disponibile ad un confronto chiaro e serrato a patto che siano inequivocabili i traguardi, le posizioni e le parti.

 

I lavoratori della Difesa hanno un ruolo determinante nella scelta di come e da chi essere rappresentati.

 

Fin’ora, l’opprimente potere della polita con il favore del sindacato concertativo ha portato solo malefici e disgrazie: è tempo di cambiare.