MACELLERIA SOCIALE E DIFESA SERVIZI SPA.
L'articolato della manovra sui tagli e sui provvedimenti in formato Tremonti presenta ancora diverse parti in bianco.
I tecnici del governo stanno ancora lavorando e la versione definitiva probabilmente non sara' ultimata neanche per la conferenza stampa di oggi pomeriggio alle 18.
Ma molte sono le novità (in negativo) rispetto la versione che avevamo analizzato in questi giorni.
Non e' più previsto il taglio delle province minori e viene confermato il taglio del 10% delle spese complessive dei ministeri ma, altra novita', la misura non tocca Palazzo Chigi.
Meno pesanti del previsto i sacrifici chiesti ai partiti politici.
I rimborsi elettorali non vengono piu' dimezzati ma ridotti del 25%.
Dalla lista degli enti e istituti da sopprimere e' stato eliminato l'ICE, l'istituto per il commercio con l'estero.
Salva, purtroppo, la Difesa Servizi Spa.
La Russa, come avevamo anticipato ieri, ha messo in campo i carri armati contro Tremonti ed ha addirittura portato a casa parecchi trofei di guerra.
In arrivo 750 milioni per il rifinanziamento della missioni all'estero.
Viene istituita la Societa' che sara' controllata dal Ministero e che gestirà' l'acquisizione dei beni connessi alle prestazioni delle Forze Armate e degli gli immobili militari.
Arriva anche il copyright per i marchi delle Forze Armate.
Al fine di reperire le risorse necessarie per soddisfare le esigenze infrastrutturali e alloggiative dell’esercito, il Ministero della Difesa può promuovere la costituzione di uno o piu' fondi comuni di investimento immobiliare, d'intesa con i comuni.
Per il momento, seicento milioni al Comune di Roma per risanare il dissesto come anticipo di tesoreria, risorse che saranno reperite attraverso la dismissione di immobili della Difesa.
Ma il peggiore dei provvedimenti della manovra è la decurtazione delle retribuzioni dei lavoratori pubblici bloccandole per 4 anni e riportandole a quelle del 2009.
Non c’è solo la cancellazione di un’intera tornata contrattuale, ma il Governo ha deciso il blocco generalizzato della contrattazione a qualsiasi livello.
La risposta non può che essere adeguata a questo attacco senza precedenti messo in atto dal Governo.
RdB-USB ha proclamato per il 14 giugno lo sciopero generale del Pubblico Impiego, raccogliendo la determinazione emersa in occasione del Congresso di RdB dello scorso 21 maggio.
Si apre dunque una fase che non potrà che essere caratterizzata dal conflitto in tutto il Paese.
I lavoratori della Scuola sono già in mobilitazione, con lo sciopero degli scrutini che parte dai primi di giugno.
Venerdì 28 Maggio è in programma la prima giornata di mobilitazione nazionale dei dipendenti pubblici con presidi e manifestazioni presso Istituti bancari e sedi della Borsa.
Sabato 5 giugno la manifestazione nazionale a Roma di tutti i lavoratori contro la manovra e l’attacco ai diritti e infine lo sciopero generale del Pubblico Impiego per il 14 giugno.