MANOVRA ECONOMICA: LOTTA ALL'EVASIONE E ALLA CORRUZIONE? NO!!! FACCIAMO PAGARE SOLO GLI STATALI.

 

Roma -

Alla fine la manovra bis, rinnovata dal vertice di Arcore, si abbatte con decisione sugli Statali. Rimangono in piedi il posticipo di due anni della liquidazione, i tagli alle spese di funzionamento dei ministeri (8,5 miliardi in due anni), l’inefficacia delle riqualificazioni sul calcolo del TFS se maturate da meno di tre anni, le “deportazioni” da una sede all’altra in ambito regionale (ambito che diventa nazionale per i dipendenti del ministero dell’Interno), riduzione del 10% delle dotazioni organiche. A queste misure si aggiungono gli effetti della Manovra 2010 come il blocco dei contratti, dei salari, del turn over e delle carriere, blocco allungato fino al 2017 dalla Manovra di Luglio.

Come deciso ad Arcore, ora sparisce il “contributo di solidarietà” per redditi superiori ai 90.000 euro (sparisce per i privati, non nel pubblico impiego) e compare una stretta sulle pensioni che colpisce prevalentemente i lavoratori pubblici a cui viene allungata la vita lavorativa fino al raggiungimento dei 40 anni di contributi “effettivi” in quanto i contributi figurativi per il servizio militare o quelli riscattati per la laurea non verranno conteggiati per il raggiungimento dell’età pensionabile. Una notizia dell’ultima ora dice che questo ultimo provvedimento è stato ritirato dal governo a seguito delle innumerevoli proteste arrivate.


Ma quale è l’obiettivo finale di questi signori? Distruggere lo Stato così come lo avevamo conosciuto: erogatore di servizi e garante dei diritti ai cittadini.
E allora non serve più la presenza capillare degli uffici statali sul territorio nè l’onere della presenza di uffici che non favoriscono il profitto delle imprese ma al contrario sono un intralcio agli “imbrogli” che i nostrani imprenditori sono abituati a fare per rimpinguare le loro casse.

Allora chiudiamo le sedi periferiche dei Ministeri, attacchiamo i “fannulloni” statali, colpiamoli nel salario, blocchiamogli le carriere, rendiamoli tutti licenziabili. Questo porterà sicuramente un bel po’ di miliardi nelle casse dello Stato che, seguendo gli ordini impartiti dall’Europa, potrà compensare le perdite in borsa di banche, assicurazioni e società finanziarie.

QUESTA E’ UNA VERA E PROPRIA RAPPRESAGLIA NEI CONFRONTI DEI LAVORATORI PUBBLICI COLPEVOLI DI ESISTERE.
DOPO AVERCI PRIVATO DEI DIRITTI DEL PRESENTE, PRETENDONO DI RUBARCI ANCHE IL NOSTRO FUTURO E QUELLO DEI NOSTRI FIGLI.

Le parole ormai non sono più sufficienti, tutti sanno a cosa stanno andando incontro ed è quindi necessario che ognuno faccia la propria scelta: o far sentire con forza la propria voce insieme a quella dei milioni di lavoratori, disoccupati, pensionati oppure subire passivamente, senza però poi lamentarsi di quello che gli cade addosso.

6 SETTEMBRE SCIOPERO GENERALE

E’ ORA DI SCENDERE IN PIAZZA,
NELLA PIAZZA GIUSTA E NON IN QUELLA MISTIFICANTE.