Argomento:

Ministero Difesa: ex Sottosegretario alla Difesa accusato di corruzione e concussione.

Nazionale -

Il 6 novembre scorso gli era stata notificata un'ordinanza firmata dal gip Figliolia.

L'ex Sottosegretario alla Difesa M.Verzaschi è accusato di corruzione e concussione.

Nei giorni scorsi si era dimesso da ogni incarico di governo.

 

La misura cautelare è stata disposta nell'ambito dell'inchiesta su 'lady Asl', quando l'esponente dell'Udeur ricopriva la carica di assessore regionale alla Sanità del Lazio

Roma, 10 dic. - (Adnkronos) - E' accusato di corruzione e di concussione l'ex sottosegretario alla Difesa dell'Udeur Marco Verzaschi, finito questa mattina agli arresti domiciliari dopo che gli era stata notificata un'ordinanza firmata dal gip Luisanna Figliolia il 6 novembre scorso su richiesta del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e del sostituto procuratore Giovanni Bombardieri.


La misura cautelare sarebbe stata disposta nell'ambito dell'inchiesta su 'lady Asl'
avviata dalla Procura di Roma e condotta dai pubblici ministeri Giancarlo Capaldo e Giovanni Bonbardieri e si riferisce all'epoca nella quale Verzaschi ricopriva la carica di assessore regionale alla Sanità del Lazio, incarico ricoperto fino al 2005. Verzaschi, membro della direzione nazionale Udeur, nei giorni scorsi si era dimesso da ogni incarico di governo. Il 7 dicembre scorso, sul 'Corriere della Sera', il suo difensore, l'avvocato Fabrizio Lemme, aveva dichiarato: ''Verzaschi, con il suo gesto, ha dimostrato grande sensibilità istituzionale''.


L'ordinanza, di una trentina di pagine, prende atto della ricostruzione dei fatti delle dimissioni date dall'esponente del Campanile. Un gesto, questo, che comunque non poteva influire, secondo il magistrato, sulla decisione di emettere contro il parlamentare un ordine di custodia cautelare anche se a domicilio.


Due le ipotesi di reato fatte dai magistrati nei confronti di Verzaschi. La prima, quella di corruzione, si riferisce alla decisione di accreditare presso la Sanità del Lazio il 'Centro romano San Michele' di 'lady Asl
', cioè Anna Giuseppina Iannuzzi protagonista dello scandalo che ha portato in carcere e sotto processo numerose persone. Quella di accreditare il 'Centro romano San Michele' è stata una delle ultime delibere della giunta guidata da Francesco Storace. Secondo l'accordo, il centro sarebbe stato dotato di 200 posti letto il cui utilizzo sarebbe poi avvenuto previo protocollo tra il Centro stesso e l'Universita' di Tor Vergata. Duecentomila euro la somma che la 'lady Asl' dice di aver versato a Verzaschi.

La seconda imputazione, quella di concussione, si riferisce alla vicenda che coinvolge anche un ex direttore generale dell'ospedale San Giovanni, Francesco Bevere, che era stato nominato dopo che Verzaschi aveva assunto l'incarico di assessore regionale alla Sanità. Al centro di questa vicenda gli accordi illeciti con Renato Mongillo, di 60 anni, titolare della società Security Service. E' lo stesso Mongillo a confermare i fatti già accertati peraltro dal nucleo operativo dei carabinieri che agli ordini del maggiore Sabatino ha indagato sui fatti. In particolare Mongillo afferma di aver varsato a Verzaschi tra il marzo e l'aprile del 2004 200 mila euro per perfezionare con contratto una delibera già adottata dalla Giunta e che riguardava l'affidamento alla Security Service dell'incarico di vigilanza e su una serie di servizi per l'ospedale San Giovanni.


In sostanza, secondo quanto emerso dalle indagini il danaro, ma Verzaschi ha sempre negato anche durante un confronto con lo stesso Mongillo di averlo ricevuto, doveva servire per evitare complicazioni prima che venisse sottoscritto definitivamente il contratto e anche per evitare controlli che si riferivano a certi obblighi assunti dalla Security Service nell'ambito dell'appalto ottenuto. Le accuse di Mongillo, che è finito in carcere nel luglio scorso e che è ancora ai domiciliari, furono comprovate dall'attività degli investigatori che ebbero la conferma di quanto detto dall'imprenditore ma come si è detto Verzaschi ha sempre respinto l'accusa anche durante un confronto avuto con Mongillo nel luglio scorso.