Ministro La Russa, se ci sei batti un colpo!

Taranto -

Nave Garibaldi entra in Arsenale e siamo tutti contenti, ma…

I lavori all’Unità Ammiraglia della Marina Militare Italiana saranno inevitabilmente svolti al  90%  ricorrendo ai cosiddetti C.A.R. (Contratti a richiesta), i lavoratori diretti continueranno a non poter svolgere i lavori nelle officine prescritte o, nel migliore dei casi inagibili per i lavori in corso.

Dunque, prendiamo atto della volontà da parte della Forza Armata di mantenere fede a quanto più volte dichiarato in merito alla centralità dell’Arsenale di Taranto nelle manutenzioni navali con un segnale concreto e tangibile che pur rappresentando una buona notizia non scioglie il nodo fondamentale che è e resta di carattere politico.Il Ministro della Difesa continua a disattendere allegramente gli impegni presi con le rappresentanze sindacali e con l’intero  territorio.

Siamo ancora in attesa della convocazione per il fatidico incontro promesso il giorno 8 luglio per la fine di quel mese e mai arrivato.

Siamo al 15 di settembre e mentre in Arsenale si comincia a parlare di mobilità del personale e si predispongono i primi movimenti  per un ventina di lavoratori il Sig. Ministro lo vediamo solo in TV.

Che fine ha fatto l’incontro con le rappresentanze sindacali ed i rappresentanti istituzionali locali?

Non si sa…

E nel mentre centinaia di lavoratori si dispongono a passare un nuovo inverno all’addiaccio senza alcuna sicurezza, in un ambiente carente dal punto di vista antinfortunistico e la Marina porta nuovo lavoro allo stabilimento, la politica… si disinteressa.

Riteniamo vergognoso un simile comportamento.

Questa organizzazione sindacale, ritiene irresponsabile lasciare il personale inutilizzato e non convenientemente allocato e non consentirà il perpetuarsi di un sistema all’interno del quale tanti,troppi, hanno potuto operare, finora impunemente, per scopi personali, di gruppo, comunque di parte, tentando di fare del malcostume e dell’illegalità il normale contesto operativo nello stabilimento.

Di fronte al persistere di simili condizioni, il ricorso a nuove e più incisive forme di lotta appare inevitabile, RdB Difesa, alla luce della situazione attuale, presenterà, nei prossimi giorni, la propria piattaforma chiedendo ai lavoratori e all’intero territorio di sostenerla attraverso una generale mobilitazione.

Se la nostra formale richiesta di sostenere l’incontro dell’8 luglio con una presenza di massa dell’intero territorio a Roma fosse stata colta non saremmo a questo punto!

Allora ci dissero che non era necessario, che ci avrebbe pensato il sindacato a risolvere…quella volta ci siamo piegati in nome dell’unità ad una scelta sbagliata, come poi si è rivelata nei fatti, non succederà un’altra volta.

“Non bisogna farsi fuorviare dalle invocazioni all’‘unità’. Coloro che hanno sempre in bocca questa parola sono i più grandi fomentatori di discordia... bisogna avere il coraggio di sacrificare il successo momentaneo a cose più importanti”.