OLTRE 50.000 IN PIAZZA A ROMA PER LO SCIOPERO GENERALE DELL'11 MARZO.
Roma -
Oltre 1 milione e 200 mila i lavoratori che hanno incrociato le braccia in tutt'Italia.
Una straordinaria adesione che testimonia la rabbia del mondo del lavoro e del non lavoro.
Sono stati decine di migliaia i lavoratori, le donne, i precari, i migranti, i senza reddito, i cassintegrati e i senza casa che hanno bloccato completamente il centro della capitale arrivando, nonostante i divieti, fin sotto le fineste del Senato.
La richiesta della piazza è per un profondo cambiamento della politica economica, proprio mentre a Bruxelles si riuniva l'Eurogruppo per decidere nuovi e pesanti provvedimenti contro i lavoratori e i cittadini europei.
USB si è fatta vedere e sentire nel cuore della città capitale d'Italia.
C'è in campo un vero soggetto sindacale, conflittuale, indipendente ed autonomo che è riuscito a mantenere inalterata la carica conflittuale dopo 18 anni di "concertazione".
Quella concertazione che ha portato riduzione di diritti e salario per i lavoratori.
Quella concertazione che ha spartito e corrotto, oggi diventa complice di un sistema economico e politico responsabile della disastrosa crisi sociale che la parte più debole della popolazione stà subendo sulla propria pelle.
Cisl e Uil sono i “ministri aggiunti” del Governo mentre la Cgil non può spingersi oltre un verbalismo imbelle e tutto sommato complice.
UNIAMO LE LOTTE E METTIAMOLI IN CRISI.