Passo indietro dell'Amministrazione Difesa favorevole alla mobilità del personale civile di Difesan.
L'incontro del 23 marzo a Segredifesa sulla problematica del reimpiego dei 56 dipendenti della ex Direzione Generale per la Sanità Militare ha evidenziato l'insostenibilità dell'applicazione dell'art.16 della legge 183/2011 (mobilità e il collocamento in disponibilità dei dipendenti pubblici per le Amministrazioni in situazioni di soprannumero o eccedenza dei pubblici dipendenti) rappresentata dall'Amministrazione e ha confermato l'attuazione della procedura prevista dal CCNI Difesa in tema di reimpiego come chiesto a gran voce dalle Organizzazioni Sindacali.
Pertanto, a cominciare da lunedì, si avvierà il confronto in sede locale con RSU e Organizzazioni Sindacali.
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Il Vice Segretario Generale avv. Di Palma, nell'incontro per il reimpiego dei 56 dipendenti della ex Direzione Generale per la Sanità Militare, ha espresso la volontà dell'Amministrazione Difesa di procedere nell'applicazione dell'art.16 della legge 183/2011 che prevede la mobilità e il collocamento in disponibilità dei dipendenti pubblici per le Amministrazioni in situazioni di soprannumero o eccedenza dei pubblici dipendenti con una semplice informativa alle OO.SS., quindi senza il confronto negoziale.
Da subito l'Amministrazione avrebbe avuto carta bianca nello spostare i lavoratori se la trappola tesa avesse prodotto l'esposizione del piano di ricollocazione del personale inteso come informativa alle OO.SS.
La USB ha dichiarato l'indisponibilità ad entrare nel merito del piano nominativo di ricollocazione del personale poichè l'applicazione dell'art.16 non è applicabile ai reimpieghi dei dipendenti per i quali è prevista la procedura dal CCNI Difesa del 6.7.2000 e successiva integrazione con l'accordo politico della procedura semplificata.
Abbiamo chiesto che l'attuale posizione sindacale fosse rappresentata a Gabinetto Difesa e, nell'attesa di una decisione, il rinvio a un nuovo incontro che prontamente è stato fissato per il giorno 23 marzo.