"Piazzisti sindacali" verranno ad illustrarci i vantaggi della "previdenza integrativa" e a convincerci ad aderire al Fondo Sirio.
Diamogli il benvenuto e accogliamoli come si deve!
I Sindacati più “blasonati”, quelli ormai che non li crede più nessuno ma che siedono ai tavoli delle trattative per poi passare da una parte all’altra del tavolo preferendo infarinarsi piuttosto che difendere i lavoratori, hanno iniziato la campagna di adesioni – ma sarebbe meglio definirla del “lavaggio del cervello” - al fondo di previdenza complementare per attirare i dipendenti dei comparti dei Ministeri, degli Enti Pubblici non Economici, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Agenzie Fiscali, dell’Enac, del Cnel e dell’Agenzia del Demanio.
Siamo con molta probabilità alla vigilia di un’aggressiva e generalizzata campagna per imporre la previdenza complementare nel pubblico impiego.
Il Fondo Sirio è stato ideato per convincere i lavoratori a costruirsi una pensione che integri quella obbligatoria, e affrontare con più serenità il pensionamento.
Sappiamo già che integrerà soltanto le tasche di finanzieri, speculatori, pescecani e sindacalisti.
La rendita del fondo non potrà garantire quanto prospettato ma sicuramente, per chi li gestirà, uno strumento per mettere le mani nei mercati finanziari per trarne lauti guadagni a rischio zero.
Il Fondo Sirio costituito nel 2011 con atto sottoscritto da Aran e Cgil-Cisl-Uil-Ugl ha come presidente Giorgio Allegrini (ex segretario generale Cisl INPS) con un compenso annuo di 21.000 euro mentre altri numerosi sindacalisti figurano come consiglieri: lauti gettoni di presenza sarebbero stabiliti a favore dei componenti.
I “piazzisti sindacali” firmatari dello sciagurato accordo Sirio verranno da noi per illustrarci i vantaggi della previdenza “integrativa”.
Impediamo lo scippo del TFS dei lavoratori pubblici e mandiamo a casa quei “sindacati” che vogliono rubarti quel poco che ti è rimasto!
Raccogliamo le firme contro la previdenza complementare in tutti i posti di lavoro, lottando tutti insieme per restituire dignità alla previdenza pubblica e giusto valore alle pensioni.