Progressioni interne alle Aree: la risposta della RdB al Gabinetto Difesa.

Roma -

Questa O. S., dopo aver attentamente valutato quanto esposto da Codesto U. G. con lettera prot. nr. APC/4529/11-12-5 in data 30.01.2008 e quanto dichiarato dal Direttore Generale di Persociv in data 19.02.2008 nell'ambito dell'incontro con le OO.SS. per l'esame della situazione delle procedure di riqualificazione, continua a manifestare tutta la propria contrarietà nei confronti dei provvedimenti assunti.

Le motivazioni addotte a giustificazione della riassegnazione “temporanea” sono individuate in:

a) fronteggiare una situazione d’emergenza relativa alla sicurezza  dello stabilimento in generale;

b) funzionalità degli impianti.

A parte la considerazione che in Italia non c'è nulla di più definitivo di un provvedimento temporaneo, questa O. S. tende a rimarcare quanto segue:

- per quanto attiene alla motivazione a) di cui sopra è di difficile comprensione come dipendenti appartenenti a profili professionali di possano essere individuati come soggetti atti alla salvaguardia della sicurezza dello stabilimento, salvo che non siano impiegati in modo improprio;

- per quanto concerne la motivazione b), “la funzionalità degli impianti” era garantita dalle figure professionali ante riqualificazione, dunque la situazione modificata non garantisce più la funzionalità, o la funzionalità sarà garantita dalle nuove professionalità e pertanto non comprendiamo come sia andato avanti lo stabilimento fino al 31.12.2007.

 

 

Inoltre, in un documento pubblico di una O. S., si sostiene che il trattamento riservato (esclusivamente) a parte del personale dipendente dal P.M.A.L. di Terni è frutto di un accordo politico tra alcune Organizzazioni Sindacali e il complesso dell'Amministrazione Difesa (Gabinetto del Ministro, STAMADIFESA, SME) tendente a sanare una “palese penalizzazione” dei lavoratori dipendenti degli enti dell'Umbria.

Nella considerazione che la “palese penalizzazione” è stata affrontata solo per alcuni dipendenti del PMAL di Terni e non per tutti i lavoratori dell'Umbria e del resto di Italia che avessero potuto trovarsi nella medesima situazione, si ritiene sicuramente da stigmatizzare il fatto che su un problema così importante si intervenga parzialmente e in modo subdolo.

E' del tutto evidente che la scelta delle regioni in cui partecipare ai processi di riqualificazione è stata dettata dalla sicurezza di essere utilmente collocati in graduatoria avendo la consapevolezza di poter rientrare nella sede di servizio originaria.

Come esempio si può citare il caso degli assistenti di amministrazione, dei meccanici e degli operatori per la lavorazione dei materiali che, pur in presenza di percorsi formativi in regione, hanno preferito presentare la propria domanda nel resto d'Italia (Trentino Alto Adige, Emilia, Lazio, Toscana, Veneto).

Forse sarebbe il caso di segnalarli, senza offesa,  come testimonial della pubblicità del "Grattaevinci ".

In conclusione, questa O.S. è costretta ancora una volta a denunciare una realtà concertativa tra Amministrazione/OO.SS. che operano una forte discriminazione tra dipendenti favorendo solo gli interessi e proseguirà il percorso d’intervento convocando un appuntamento di piazza con i lavoratori nei prossimi giorni.