Proroga del blocco dei contratti e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti: il Consiglio di Stato esprime parere favorevole.
Su richiesta del Ministero dell’Economia e delle Finanze, in data 17 aprile il Consiglio di Stato ha espresso favorevole sulla proroga del blocco dei contratti pubblici e degli automatismi stipendiali contenuti in un decreto del Consiglio dei Ministri.
Una proroga del blocco degli stipendi anche per il 2013-2014 sarebbe l’ultimo atto del dimissionario governo Monti, ad oggi privo di poteri democratici.
Sul decreto del Consiglio dei Ministri si era lavorato per tempo, ma l’avvicinarsi dell’appuntamento con le urne ha consigliato di rimandarne l’emanazione, lasciando campo libero, almeno in teoria, al rinnovo dei contratti nazionali.
In questi giorni si è manifestata un'accelerazione per l’approvazione del decreto sul blocco dei rinnovi contrattuali, prima cioè che scatti (entro marzo) l’obbligo giuridico di pagare l’indennità di vacanza ai dipendenti pubblici con i contratti scaduti da anni.
Ma non è tutto: il Consiglio di Stato "consiglia" che da tale proroga rimanga esclusa la disposizione che prevedeva la riduzione dei trattamenti economici sui redditi oltre i 90.000 e i 150.000 euro in aderenza a quanto disposto dalla Corte Costituzionale con sentenza 223/2012.
In sintesi, chi guadagna di più non deve rimetterci altri denari!
Chi guadagna tanto non può certo abbassare il proprio tenore di vita, mentre chi è abituato a combattere tutti i giorni con bollette, carovita, spese sanitarie e magari qualche professionista obiettore di ricevuta fiscale deve morire di crisi e continuare a farlo.
Non é certo la spesa per il personale a mettere in crisi la nostra economia ma gli sprechi e la cattiva organizzazione di cui è responsabile la politica e suoi amministratori, continuando a vessare i dipendenti pubblici con provvedimenti pesantissimi dall'altissimo costo sociale.
Forti con i deboli e deboli con i forti.
USB Pubblico Impiego ha deciso di non rimanere spettatore di questa farsa a danno dei dipendenti pubblici, sfidati da un'atto di forza di inutile arroganza, organizzando una forte contestazione di piazza.
Vogliamo una pubblica amministrazione realmente al servizio dei cittadini, capace di offrire servizi di qualità, invertendo la tendenza a smantellare il servizio pubblico, per il rinnovo del contratto, contro gli effetti della spending review, per la reinternalizzazione dei servizi pubblici esternalizzati e l'abrogazione della legge Brunetta.