Sotto la spinta dell'onda lunga brunettiana, il Ministero della Difesa si adegua. Niente più lunghe ed estenuanti trattative sindacali, niente più tavoli permanenti, niente più inutili ostentazioni di "desiderata" o di fannullonbolsceviche Legge 104.
Per non accomunare ruoli sindacali diversi o mancate ottemperanze di Amministrazione
( LAVORATORI PORTATORI O CON FAMILIARI RICONOSCIUTI -INVALIDI- )
A doverosa, quanto opportuna valutazione di quanto concordato al tavolo di contrattazione territoriale il 26 e 27-11-2009, questa OO.SS. precisa alcuni punti a noi molto chiari.
1° A fronte di una mancata volontà dell’Amministrazione nel porsi positivamente disponibile ad affrontare la materia delle tutele in questione, in ottica separata e rispettosa delle esigenze ampiamente espresse, ci troviamo coinvolti “ma anche responsabili agli occhi dei colleghi” in atti e azioni non propriamente rispondenti alla portata del problema.
2° Non ritenendo concluso l’iter di doveroso approfondimento ed auspicando atti di responsabilità a cui l’Amministrazione è chiamata, come primo organo responsabile di causa in materia, precisiamo che, l’intendimento di eccezionalità intervenuto,
“formulazione di indagine conoscitiva di ente mediante compilazione di desiderata non vincolante,”
ha in se la finalità remota di sciogliere nodi e questioni che in primis l’Amministrazione disattende.
3° Convinti che la materia, oltre a precise e rispondenti legiferazioni,
“che prevarranno ai criteri e alle decisioni più o meno condivise al tavolo di contrattazione locale”,
necessita da parte sindacale di altrettanta azione che coinvolga a più ampio raggio ogni parte Istituzionale Locale/Nazionale per addivenire a risoluzioni di riconosciuta tutela di tutti gli aventi diritto.
Sull’argomento ci siamo espressi nelle precedenti sedute, forti anche di un consenso condiviso delle parti sociali tutte, noi lo riconfermeremo ancora come allora,
la già reiterata richiesta di escludere dalla materia di r-impigo le figure in tutela di legge, ciò per intendere un appropriato ambito di discussione, esame e valutazione separata autorevole e parallela volta alle massime tutele riconoscibili.
Ci siamo espressi e non faremo un passo indietro, perché queste questioni certamente meritevoli possano, oltre alle disposizioni previste, incontrare universalmente aspetti di un più ampio esame, ed in fine,
“precisare responsabilità ed impegni che investono prima di tutto L’Amministrazione Difesa”.
Forti dei progetti che si ispirano ai principi della Costituzione italiana, della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, della Convenzione ONU per la disabilità, nonché dello Statuto della Lombardia e leggi di settore in materia di salute e assistenza, si propone un intervento capace di garantire efficaci politiche.
Interventi che nei fatti superino la natura amministrativa (circolari, decreti, ecc.), al quale fa forza la legge, per un impegno di risorse mai avviato dalla A. D, a meno che le politiche, non siano sempre quelle della solidarietà solo del lavoratore/trice e dell’ impegno delle famiglie.
Per affrontare con determinazione e con successo il tema in questione e iscrivere nell’agenda anche locale specifici interventi politici/sindacali è necessario manco a dirlo l’impegno vigoroso e costante non solo della Pubblica Amministrazione, ma di tutti noi, del mondo del lavoro pubblico.
In poche parole, il Ministero della Difesa, almeno in questo sia di sostegno con proprie risorse.
Pavia,01-12.2009
Coordinamento Aziendale RdB-CUB Difesa