VEDEMOS
Si é svolto, il 22 dicembre 2015, l'atteso incontro con il Ministro della Difesa e le parti sociali. Purtroppo le tanto attese risposte sono state posticipate ai primi tre mesi del 2016. Ancora una volta, e dove vi fosse ancora qualche dubbio, é emersa una frattura tra le posizioni sindacali, soprattutto con le parti sociali che continuano a chiedere incontri a tavoli separati come se le problematiche del personale civile fosse "cosa loro" e, in modo naturale e autoreferenziale, attribuirsi la paternità e il merito di risultati che, come ogni lavoratore puó dedurre, non ci sono.
Non é così arduo attribuire buona parte di responsabilità a chi ha voluto e potuto gestire in modo personalistico rivendicazioni esclusivamente strumentali al mantenimento dello status quo e alla gestione fittizia delle relazioni sindacali. Tutto ció non possiamo sottacerlo ai lavoratori affinché sappiano che la gestione delle rivendicazioni, nella migliore delle ipotesi, derivano da interessi "particolari" (da quì le diverse convocazioni "separate") quando addirittura non offrano una sponda con rivendicazioni fittizie, strumentali esclusivamente alla sopravvivenza.
Ció premesso, questa O.S. ha ribadito alla Ministra le peculiarità del Ministero Difesa non riscontrabili in nessun altro dicastero ed ha chiesto l'adeguamento dell'indennità di Amministrazione, stante il non pronunciamento della Ministra all'inserimento del Personale Civile nell'art. 3deld.Lgs.165/2001.
Ad onor del vero, la Ministra non ha precluso neanche la percorribilità della cosiddetta specificità attraverso un adeguamento dell'indennità di Amministrazione. Ma é legittimo pensare, ancorché non sia ovvio, che le "non decisioni" non siano dettate, per lo più, dall'impossibilità di percorrere determinate strade che portino a considerare i civili della difesa non più figli di un Dio minore, così come non sarebbe veritiero pensare che la Ministra venga dall'iperuranio. Possiamo legittimamente ritenere che sia la "specificità" che, ancora di più, l'art. 3 Del d.lgs. 165/01 incrinerebbero particolari equilibri e, quest'ultimo, potrebbe essere viatico di "riduzioni di sovranità".
Il fisosofo I. KANT, diceva che "l'illuminismo é l'uscita dell'uomo da una condizione di minorità che egli deve imputare a se stesso". In tutto ció, chissà se avesse contemplato anche gli interessi indifferibili della "ditta".
Noi continueremo a lottare, anche in sede giurisdizionale europea, affinché non prevalgano logiche "di minorità" e chiediamo alla Ministra, che abbiamo percepito di mentalità aperta, non negazionista, di fare valere anche in sede legislativa le proprie prerogative funzionali affinché dagli interessi particolari si passi al riconoscimento degli interessi legittimi di tutta la comunità.
Il personale Civile della Difesa glie ne sarà grato "in omne tempus". Vi terremo puntualmente informati sull'evoluzione della situazione.
Coordinamento Nazionale Difesa
O.S. USB P.I.