Agenzia Industrie Difesa: dematerializzazione della documentazione cartacea nelle caserme della Difesa.
Il progetto ”Dematerializzazione della documentazione cartacea presente nelle caserme della Difesa” ha valso alla Aid addirittura uno dei premi del Forum della Pubblica Amministrazione che è stato assegnato lunedi’ nell’ambito della manifestazione ”Meno carta, piu’ valore”.
Il progetto pilota in corso è quello di liberare infrastrutture oggi destinate a archivio - si parla finora di 32 mila metri quadrati, soprattutto in caserme situate in zone abitative - così da rendere gli spazi disponibili o valorizzabili in altro modo e da ridurre ''in modo drastico''- ha dichiarato il Direttore Airaghi - il personale utilizzato a questo scopo.
Il progetto complessivo prevede di "de-materializzare" ben 97 chilometri di faldoni, con un netto atteso pari a 409,5 milioni di euro'.
In primo luogo, si prevede il ritiro dei documenti dagli archivi e la loro raccolta in un unico sito, individuato nello Stabilimento Grafico Militare di Gaeta, gestito dall'AID.
Questa enorme mole di materiale verrà poi sottoposta ad un processo di cernita, con la digitalizzazione delle informazioni di interesse e la distruzione dei fascicoli non più rilevanti.
L'effetto immediato dovrebbe essere quello del recupero degli spazi di servizio e del relativo personale, in promo luogo la riduzione delle guardianie.
E' chiaro che il problema del reimpiego del personale in eccedenza dovrebbe essere risolto con il riallocamento presso altre unità della Difesa.
Si, ma quali?
Che fine a fatto la più volte reiterata richiesta a Gabinetto Difesa di conoscere nei dettagli il progetto di digitalizzazione e i piani di reimpiego del personale?
La valorizzazione degli immobili e il taglio dei posti di lavoro è lo "sporco lavoro" che l'AID e il Ministero della Difesa stanno perpretando in piena sintonia, per non parlare dello spreco di risorse economiche, di cui nessuno parla, che sono la base di tanto premio e tanta iniziativa.