Arsenale Militare di Taranto: sollecitiamo immediatamente la ripresa della mobilitazione a sostegno della piattaforma unitaria.

Taranto -

“…la storia ha la speciosa tendenza a ripetersi, ma spesso in forma di farsa.”

 

Quando è servito mobilitare i lavoratori si sono fatte decine di assemblee arrivando a fare pubblica auto critica affermando di aver sbagliato a fidarsi delle promesse dei governi, di aver sbagliato a lasciare che le proteste dei lavoratori si affievolissero sotto tonnellate di soporifere rassicurazioni… che tanto ci pensavano loro…

…ABBIAMO VISTO COME!

 

Ieri le OO.SS. ed RSU hanno avuto un incontro con il Direttore dell’Arsenale nel corso del quale nulla di nuovo è emerso salvo la conferma di un orientamento già più volte espresso che solo qualche giorno fa provocò una levata di scudi generale.

 

Oggi la riunione delle RSU di Marinarsen nel corso della quale ci saremmo attesi e l’abbiamo richiesto, che si facesse un punto di situazione sulle iniziative che si dovevano mettere in campo in considerazione dell’avvicinarsi del 8 luglio data in cui è previsto l’incontro con il Ministro della Difesa sull’Arsenale, in coerenza con la richiesta di portare i lavoratori in massa a quell’incontro, ci è stato detto che le RSU non avrebbero fatto alcuna riflessione né punto di situazione riservandosi di farlo nel corso del prossimo incontro con tutte le OO.SS. il prossimo 2 luglio!

 

A quell’incontro si arriverà quindi senza alcuna posizione condivisa della RSU Arsenale, quella riunione rischia di essere una discussione accademica che rimanderà qualunque ulteriore azione di lotta dopo l’incontro del 8 luglio con il Ministro quando poi oggettivamente sarà quasi impossibile mettere in campo alcunché di serio.

 

Nel corso della manifestazione conseguente allo sciopero del 11 giugno i lavoratori erano pronti a seguire le proprie rappresentanze spostando la protesta sotto le finestre del Ministro La Russa, la mobilitazione era alta, dopo quel momento il nulla.

 

Quasi che la concessione di un incontro avesse placato tutto, avesse risolto ogni problema, quando così non è, come già sapevamo e come ci è stato ribadito ieri…

 

La responsabilità di lasciar morire, ancora una volta, la protesta dei lavoratori quando nessun obiettivo è stato raggiunto è indice di una vera e propria scelta di derogare al ruolo che gli stessi lavoratori hanno voluto consegnare alla loro rappresentanze.

 

Reputiamo grave tale decisione frutto di una concezione utilitaristica del movimento dei lavoratori considerati massa di manovra acefala da utilizzare e poi riporre nel dimenticatoio sino alla prossima occasione.

 

L’incontro del 2 luglio sancirà l’impossibilità di organizzare un presidio a Roma per l’8 luglio, immaginiamo che quell’incontro sarà interlocutorio e di fronte ai pesantissimi tagli di 1,7 miliardi di Euro alla Difesa disposti da questo governo per il prossimo triennio sarà fatale che qualcuno preferisca vedere tagliata la componente civile della Difesa – i fannulloni – piuttosto che altre e vitali componenti.

 

Per la verità qualcuno lo ha già scritto: vedasi articolo in prima pagina dell’allegato economico del quotidiano Libero “Un equivoco alla Difesa” che parla dei tagli ai Ministeri del 26/6/2008!

 

INVITIAMO TUTTI I LAVORATORI A PRESENZIARE ALL’INCONTRO DEL 2 LUGLIO PRESSO IL CONSIGLIO DEI DELEGATI PER ASCOLTARE CON LE PROPRIE ORECCHIE QUANTO VERRA’ DETTO: E’ L’UNICO MODO PER INVERTIRE LA TENDENZA AD ACCETTARE SUPINAMENTE DI PERDERE DEL TEMPO A TUTTO VANTAGGIO DI CHI HA INTERESSE A GESTIRE AL RIBASSO LE INEVITABILI RICADUTE CHE SARANNO PAGATE DA TUTTI NOI!

 

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Taranto, 28 giugno 2008

 

Ai lavoratori dell’Arsenale

Agli Organi di informazione

 

 

Le scriventi organizzazioni sindacali in merito alla Vertenza Arsenale esprimono valutazione estremamente negativa sugli sviluppi della stessa.

 

            Le ripetute mobilitazioni dei lavoratori, lo sciopero del 11 giugno, frutto di un percorso comune di OO.SS. ed RSU, che erano riuscite a coinvolgere  tutte le istituzioni, avevano sostenuto con la lotta una piattaforma rivendicativa che prevedeva come punti irrinunciabili:

           

  • Difesa di tutti i posti di lavoro e reintegro dei lavoratori dell’appalto in mobilità/C.I.G.S. in deroga;
  • Arsenale pubblico;
  • Utilizzo immediato dei fondi sia pure già stanziati ma non ancora disponibili alla spesa;
  • Recupero immediato delle prescrizioni così da consentire la conservazione delle lavorazioni programmate;
  • Rinnovo del DPCM legato al dissesto del Comune di Taranto con ripresa del relativo tavolo istituzionale che individui tra le altre problematiche l’Arsenale quale area di crisi per poterne programmare il futuro lavorativo.

 

Allo stato, ciò che è accaduto concretamente è :

 

  • Perdita delle lavorazioni sul SMG Gazzana che è stato dirottato presso altri lidi;
  • Nessun impegno specifico di permanenza delle unità navali dopo l’estate (vds. risposta dell’On. Cossiga ad Interrogazione parlamentare bipartisan);
  • Nessuna garanzia sul mantenimento dei livelli occupazionali dei pubblici dipendenti anche attraverso lo sblocco del turn over;
  • Nessuna forma di salvaguardia sociale per il reintegro dei lavoratori dell’appalto attualmente espulsi dal ciclo produttivo, nelle gare di prossima aggiudicazione;
  • Pubbliche dichiarazioni dell’Amministrazione sulla possibilità/opportunità di giungere alla privatizzazione;
  • Pubbliche dichiarazioni di fonte Fincantieri di interesse alla formazione d’eccellenza di poche centinaia di lavoratori pubblici (285, tra civili e militari su Taranto e Brindisi) al fine di riconfigurare l’organizzazione e rafforzare le attività strategiche con la contestuale esternalizzazione dei servizi non-core.

 

Tutto ciò avviene in  un contesto dove il governo e CONFINDUSTRIA con l’acquiescenza di cgil, cisl, uil e codazzo di gialli, stanno attuando una definitiva destrutturazione di ciò che era rimasto della Pubblica Amministrazione insieme all’ulteriore precarizzazione e deregolamentazione del mondo del lavoro privato attraverso il D.L. su “DISPOSIZIONI URGENTI PER LO SVILUPPO ECONOMICO, LA SEMPLIFICAZIONE, LA COMPETITIVITÀ, LA STABILIZZAZIONE DELLA FINANZA PUBBLICA E LA PEREQUAZIONE TRIBUTARIA” già approvato alla camera con il voto di fiducia.

 

Con queste premesse si va a Roma il giorno 8 di luglio per incontrare il Ministro della Difesa.

 

Per quanto a nostra conoscenza non solo la convocazione riguarderebbe unicamente le organizzazioni di categoria ma anche l’assenza assordante delle istituzioni locali che hanno sostenuto quella piattaforma e che in ogni caso dovranno avere un ruolo importantissimo nel prossimo futuro.

 

Se questo è il percorso che si immagina è di tutta evidenza che le scriventi solleciteranno immediatamente la ripresa della mobilitazione a sostegno della piattaforma unitaria.

Confederazione Cobas

R.d.B. – C.U.B.