I mercanti della Sanità Militare.

Roma -

Avviata la procedura di reimpiego del personale degli enti della Sanità Militare in soppressione con all’acquisizione dei “desiderata” dei lavoratori interessati e l'inoltro agli Stati Maggiori di un'ipotesi di piano di reimpiego concertato a livello locale con le OO.SS. e le RSU.

Termine ultimo: 5 gennaio 2013.

A conti fatti, l'incontro con il Sottosegretario alla Difesa G. Magri conferma tutti i provvedimenti e la scadenza fissata dallo Stato Maggiore Difesa per il riordino degli enti della Sanità Militare, ignorando completamente la richiesta di sospensione di tutte le azioni "riorganizzative e soppressive" - insistentemente più volte ribadita dalla delegazione USB in tutti gli incontri - soprattutto in considerazione della vaghezza-impalpabilità dei benefici economico/produttivi e delle criticità occupazionali. 

L'Amministrazione ha imposto con metodo autoritario il suo concetto di "confronto" con il Sindacato, dove la complicità di CGIL CISL e UIL risulta evidente nonchè scandalosa sia per l'assenso all'avvio delle procedure di reimpiego del personale che per l'accettazione della richiesta di destinare parte dei risparmi scaturiti dal riordino per finanziare il Fondo Unico di Amministrazione nel limite massimo del 50%.

In particolare, il personale del DMML di Chieti ringrazierà per le 6 unità reimpiegate presso il locale Comando dei Carabinieri, per le 2 unità collocate in quiescenza dal prossimo 1° luglio e per le restanti 18 unità di personale che subirà la mobilità volontaria presso altre Pubbliche Amministrazioni in ambito provinciale(?), come da assicurazione del Prefetto di Chieti a convocare un’apposita conferenza dei servizi.

Mors tua vita mea - la tua sconfitta (è) la mia vittoria - è il timbro impresso a chiare lettere dai "soliti protagonisti" che, in considerazione dell'approssimarsi della riforma dello strumento militare, ipoteca in maniera non certo promettente lo svolgersi delle trattative.