PERSODIFE: la nuova Direzione Generale del Personale che accorperà PERSOCIV, PERSOMIL e PREVIMIL.
L’imminente trasferimento della Direzione Generale per il Personale Civile dall’attuale sede alla città militare della Cecchignola è certamente un’operazione che nasconde un disegno di razionalizzazione più ampio che deriva dai tagli operati dalla spending review riguardo la riduzione “degli uffici dirigenziali, di livello generale e di livello non generale e le relative dotazioni organiche, in misura non inferiore, per entrambe le tipologie di uffici e per ciascuna dotazione, al 20 % di quelli esistenti”. (art. 2 comma 1 lett. a Legge 14.08.2012, n. 135)
Annunciato come trasferimento per smorzare l’impatto sui destinatari della disposizione, in realtà si tratta dell’accorpamento di PERSOCIV e PERSOMIL, come ipotizzato da qualcuno, ma anche di PREVIMIL che si occupa dei trattamenti di quiescenza del personale militare, nonché delle cause di servizio e dell’equo indennizzo.
L’emissione di un bando di gara, con Segredifesa committente, per l’analisi e la realizzazione di un piano di gestione della sostenibilità economico finanziaria dei processi d'organizzazione e del capitale umano è la dichiarazione delle concrete intenzioni del Ministro Di Paola.
La Price Waterhouse Coopers, la maggiore tra le quattro società mondiali che si spartiscono la gran parte del mercato dei servizi di consulenza, si è aggiudicata la commessa e farà il suo ingresso sulla scena nella riunione prevista il giorno 25 settembre con i funzionari delle tre Direzioni Generali incaricati di relazionare sul contesto “aziendale” in previsione della “fusione” che dovrebbe avvenire nel marzo del prossimo anno.
Come nel caso del riordino della Sanità Militare, la decisione del Ministro Di Paola avviene d’autorità e in totale assenza di confronto con le Organizzazioni Sindacali ma prevede anche dei costi che poco si armonizzano con la necessità di contenimento dei costi del dicastero.
Possiamo già immaginare la sorpresa e la preoccupazione dei colleghi investiti da questa “novità”, dopo i danni prodotti in questi dieci mesi dai cosiddetti “mercati”, dopo aver aumentato tasse e inflazione, peggiorato le pensioni e ridotto drasticamente il potere d'acquisto di lavoratori e pensionati, aumentato la disoccupazione e peggiorato il precariato, dopo aver proseguito le politiche di deindustrializzazione, di abbandono di qualsiasi azione industriale, di dismissione della Pubblica Amministrazione, dopo aver ridotto Cisl Uil Cgil e Ugl, con le dovute sfumature, a semplice notaio dei propri atti, dopo essersi scagliato violentemente contro lo Statuto dei Lavoratori con un attacco ideologico prima ancora che economico e sindacale, e che oggi continua nel suo ineffabile e monotono soliloquio.
Se non si inverte questa tendenza al massacro ricominciando ad alzare la testa dal punto di vista sindacale e politico, nelle fabbriche e nei posti di lavoro come nelle piazze e nelle strade di questo paese, se non lo si fa in fretta e nel miglior modo possibile, si rischia di entrare in un percorso irreversibile dove le uscite dalla crisi saranno ancor più pesanti delle attuali condizioni, sia dal punto di vista economico che sociale.
Altro che richieste d’incontro con il Sottosegretario o il Ministro: è necessario comprendere cosa sta accadendo, attrezzarci e organizzarci adeguatamente dal punto di vista sindacale e raggiungere un consenso che permetta al dissenso di diventare alternativa.