GAP ECONOMICO, USB MINISTERI NON CONOSCE RESA!

Roma -

COMUNICATO

ARMONIZZAZIONE INDENNITA’ DI AMMINISTRAZIONE:

CONTINUA IL PRESSING DA USB MINISTERI

Continua il “pressing” da parte della USB PI MINISTERI nei confronti del Ministro per la PA e MEF affinché siano finalmente attivate le procedure per dare attuazione alla norma, della legge n. 160 del 27 dicembre 2019, art. 1, comma 143,  che prevede che “Al fine di perseguire la progressiva armonizzazione dei trattamenti economici accessori del personale appartenente alle aree professionali e del personale dirigenziale dei Ministeri, è istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze un fondo da ripartire, con dotazione pari a 80 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2021”.

Interventi parziali e scollegati in alcuni ministeri non risolvono il problema che va affrontato sul piano generale vincolando nella destinazione e semmai incrementando, i fondi già stanziati

Si comunica, infatti, che la Deputata Onorevole  Federica DIENI (M5S) in qualità di  Vice Presidente COMITATO PARLAMENTARE PER LA SICUREZZA DELLA REPUBBLICA e membro dal 2018 della Commissione Affari Costituzionali, della presidenza del Consiglio e Interni,  oltre che membro GIUNTA PER IL REGOLAMENTO ha depositato nella Seduta di annuncio n. 566 del 17/09/2021 una specifica interrogazione a risposta scritta sull’argomento C.4/10246 (4-10246) (https://parlamento18.openpolis.it/atto/documento/id/230643).

USB ha sottolineato negli ultimi mesi l’insufficienza e la  mancanza di coraggio di molti Ministri che non si sono spesi per definire  uno o più decreti a firma del Presidente del Consiglio dei ministri per  la suddetta ripartizione delle risorse già stanziate al fine di ridurre il differenziale e pertanto  procedere alla armonizzazione delle indennità di amministrazione del personale appartenente alle aree professionali dei Ministeri che percepiscono gli stipendi più bassi del comparto funzioni centrali.

Più volte l'Unione Sindacale di Base si è fatta portatrice della rabbia dei lavoratori, anche tramite comunicati, diffide alle singole amministrazioni inadempienti e un presidio di mobilitazione a giugno presso il ministero della PA.

Questa armonizzazione porterebbe un respiro non indifferente ai lavoratori dei ministeri “rimasti indietro” (vedi tabella)  al pari di 2 rinnovi contrattuali. Assumerebbe una rilevanza importantissima visto che l’aumento derivante dal prossimo rinnovo contrattuale prevedrebbe €78 lordi di aumento che in soldoni sarebbero circa €55 netti al mese.

E tutto questo si verifica dopo l’enorme sacrificio che tutti i lavoratori hanno dovuto affrontare durante la pandemia, lavorando in Smart Working, utilizzando i propri pc, con spese domestiche aggiuntive, senza buoni pasto e nessun salario accessorio. Inoltre il governo Draghi sta preparando ulteriori attacchi al livello di vita dei lavoratori dipendenti, tramite aumenti delle tariffe energetiche, paventati aumenti delle spese militari e quant'altro.

Pertanto questa O.S. ha deciso di interessare i gruppi parlamentari per capire che fine hanno fatto queste risorse visto che siamo quasi alla fine dell’anno solare.

Non vorremmo che l’ineffabile Ministro Brunetta, impegnatissimo nell'ultimo periodo ad imporre il green pass a tutti i lavoratori, spacciandolo per strumento di prevenzione sanitaria, imponendo il rientro in presenza a tutto il Pubblico impiego, ci possa fare qualche bella sorpresa, magari utilizzando tali fondi per il rinnovo contrattuale.

D’altro canto il ministro del MEF, Daniele FRANCO è più concentrato ad assistere il Presidente Draghi nella mission di Confindustria “Patto per l'Italia “che a provvedere a corrispondere quanto dovuto ai lavoratori della PA, che, vogliamo ricordarlo, percepiscono stipendi fra i più bassi della Unione europea.

A questo punto ci chiediamo: “chi sono i veri fannulloni??”.

I dipendenti della PA oppure chi ancora nulla ha fatto per sbloccare queste risorse che speriamo siano ancora vincolate e non dirottate per altre destinazioni a noi ignote?

Continueremo il confronto e il dialogo con tutti i parlamentari che riterranno giusta e condivisibile la nostra battaglia per la perequazione delle indennità di amministrazione, non escludendo di mobilitare nuovamente i lavoratori. Una ottima occasione sarà lo sciopero generale del sindacalismo di base dell'11 ottobre: stiano certi il governo Draghi, i suoi ministri e i padroni di Confindustria, che USB non mancherà di far sentire la propria voce insieme ai lavoratori dei Ministeri.

USB MINISTERI