La cessione delle aree militari milanesi gravano sul reimpiego del personale dello Stabilimento Genio di Pavia.

La RdB Difesa fa la sua parte, nonostante tutto.

Pavia -

Il giorno, 17 settembre ’09 si è dato avvio al definitivo tavolo territoriale di re impiego dei 230 dipendenti del Ministero della Difesa “Arsenale di Pavia”.

 

Le condizioni, manco a dirlo si sono ripresentate per l’ ennesima volta, sempre più drammatiche nonché deludenti soprattutto per gli aspetti di una politica attenta e corretta, solo in occasioni elettorali, nonostante le promesse, impegni, rassicurazioni, nessuna figura Istituzionale Pavese ha ritenuto doveroso presentarsi e/o segnalarsi, al cospetto di una vertenza che da sempre è rimasta orfana di una politica capace, determinata e  incisiva a tutela delle più banali problematiche essenziali (anche i pochi lavoratori coinvolti da aspetti sociali, fisici ecc.ecc. si trasferiscono).

 

“ vergogna ”

 

Ormai, come stiamo scrivendo da tempo, gli unici aspetti interessanti per questi signori è vedere questa area definitivamente sgomberata, lo provano i tanti documenti discussi negli anni in ogni Istituzione locale tra diversa composizione politica.

 

tassativamente a debita distanza dai lavoratori dell’Arsenale

 

E’ certamente vero che il problema più sentito e impegnativo riguarda un panorama come l’industria privata oggi drammaticamente in difficoltà, ma è anche vero, anzi certo, che per effetto di una crisi del lavoro che colpisce duramente anche il nostro territorio, non esista un solo rantolo d’attenzione concreta Istituzionale verso una perdita occupazionale seppur Pubblica, che la città non riacquisterà più.

 

Non è demagogia e neppure commiserazione, non lo è mai stato e mai lo sarà, ci preme ribadirlo e divulgarlo il più possibile certi di essere stati pienamente compresi da tutta la città, sia quando si proponevano progetti di mantenimento produttivo, sia ora che annunciamo nell’ indifferenza totale del ceto che conta, la perdita di 230 posti pubblici, 20 occupati a progetto ed un modesto indotto di attività dirette ed indirette correlate, che nel silenzio comune subirà questa insensata decisione.

 

Una insensata decisione o una ben orchestrata operazione che sarebbe opportuno verificare con o senza il vecchio Arsenale, “malauguratamente”  trasformato ancor peggio di oggi, in una altrettanta area degradata, abbandonata, deindustrializzata e nulla altro per lunghi anni ancora, perché se molto si è detto, tanti sono gli esempi scandalo ben noti alla città, di capitoli simili consolidati nel tempo causa un  immobilismo politico imprenditoriale nel cogliere trasformare e riconvertire beni in altrettante opere utili alla comunità.   “manco dirlo, quante ne necessitano”.

I lavoratori dell'Arsenale di pavia potrebbero manon vogliono riproporre più nulla, amaramente delusi andranno incontro al loro destino.

La politica locale, con i suoi attori - cittadini compresi -, dovrebbero porre immediatamente le basi per promuovere uno stile veramente rinnovato a cui rapportarsi per implementare valori aggiunti e non mostri inerti nel cuore della città. 

In allegato, il verbale dell'incontro e il protocollo d'intesa  Comune di Milano-Ministero Difesa per la cessione delle aree militari.